Josè il «boscaiolo» Basanta. Tranquilli, il soprannome non è legato alle qualità tecniche del prossimo rinforzo della Fiorentina. Anzi, i suoi piedi sono educati, non a caso è capace di impostare l’azione fin dalla difesa. E allora perché il difensore viene chiamato così? La storia è questa: intorno al 2003, l’ex ct dell’Argentina campione del Mondo, Carlos Bilardo, guidava l’Estudiantes dove militava proprio Basanta, insieme con il «Principito» Sosa. «Ci vedeva un po’ magri — racconta Basanta — e voleva anche farci capire l’importanza del sacrificio, così al termine di un allenamento vide che c’era un’ascia piantata nel terreno, ci chiese di prenderla e ci portò in un bosco a City Bell per tagliare alcuni alberi». Un bel modo per fortificarsi, proseguito poi anche dal punto di vista caratteriale, quando nel 2008 si è trasferito in Messico al Monterrey, diventandone il capitano. «Un’esperienza che mi ha formato sia come giocatore che come persona. Anche per questo ho deciso di prendere la nazionalità messicana». E in Messico — sia pure in un campionato inferiore a quelli europei — ha conquistato il premio come miglior centrale del 2012 e ha vinto due tornei, nel 2009 e nella stagione successiva (...).
stampa
Basanta, il boscaiolo che fa ordine con testa e piedi
Josè il «boscaiolo» Basanta. Tranquilli, il soprannome non è legato alle qualità tecniche del prossimo rinforzo della Fiorentina. Anzi, i suoi piedi sono educati, non a caso è capace di …
Corriere Fiorentino
© RIPRODUZIONE RISERVATA