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Baccini: “Piatek? Se è in vena, lo temo. Mi sarebbe piaciuto Italiano al Genoa”

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La legge non scritta del gol dell'ex è sempre in agguato

Redazione VN

Francesco Baccini, cantautore e grande tifoso del Genoa, ha parlato al Corriere Fiorentino in edicola oggi:

"Mio padre era genoano e per lui fu un trauma quando mi presero alla Sampdoria a 9 anni, era l’unico padre che andava scontento agli allenamenti del figlio. Poi a 15 anni un incidente mi bloccò la carriera da giocatore e con la morte di mio padre andai a vedere una partita del Genoa e me ne innamorai. Mio nonno invece era di Scandicci, era venuto a Genova per lavorare al porto. Andò in Argentina e non ha fatto in tempo a trasmettermi la sua passione per la Fiorentina anche perché io mica capivo tanto il suo dialetto toscano stretto". Baccini parla poi dell'esonero di Shevchenko e delle prospettive di Konko, tecnico ad interim in attesa di Labbadia. Poi una battuta su Italiano e Piatek: "Si è affievolito dopo che è stato da noi, però se è in vena la butta dentro. A Firenze comunque c’è Vlahovic, anche se non si sa per quanto. A Firenze c’è un allenatore che dà la sua impronta perché ha una idea chiara di gioco. Lo doveva prendere il Genoa l’anno scorso, mi sarebbe piaciuto".

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