Baba che segna, Berna che lotta, Rossi che inventa. Dopo il Cuadrado-Gomez-Pepito tanto atteso ma messo fuori gioco dalla sfortuna, il nuovo tridente dei sogni fiorentini sono loro. Fatti in casa (per almeno due terzi), con un talento da vendere e amatissimi dal pubblico, il trio di Sousa pare fatto apposta per scrivere pagine di storia viola e magari (basterebbe anche in piccolo) ricalcare le gesta della mitica Fiorentina Ye-Ye anni ‘60. Intanto però, tempo al tempo.
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Baba-Berna-Rossi: è nato il tridente del cuore
Baba che segna, Berna che lotta, Rossi che inventa: l'attacco viola piace a tutti
Perché Pepito ha tanto bisogno di lavorare, Baba sta ancora studiando i movimenti da attaccante moderno (mai statico e capace di pressare) chiesti dall’allenatore portoghese e Berna gioca ovunque ma ancora non può avere l’esperienza giusta (sabato era appena alla decima presenza in A) per prendersi la squadra sulle spalle, come fa con l’Under21.
Contro il Genoa comunque, il Franchi ha avuto un primo assaggio (quei tre tra l’altro non avevano mai giocato insieme) di quello che davvero potrebbe diventare un attacco da sogno: Baba ha potenza e fa gol (e fin qui si sapeva) e dopo la firma del contratto sembra determinato a sfruttare quella che lui stesso ha definito come «la stagione della svolta». «Babacar è nell’età giusta per trascinare la squadra», ha confermato ieri anche l’ex ct Prandelli che quasi 10 anni fa definiva il senegalese un giocatore dalle «potenzialità illimitate». Berna invece in questo avvio di stagione non è ancora riuscito a sprigionare tutto il suo estro da numero 10, ma sta tirando fuori una grinta insospettabile. Da terzino contro il Genoa è stato preziosissimo, e questo nonostante i crampi nel finale di partita: in una squadra dinamica, compatta, sempre pronta a pressare che ha in testa Sousa, un giovane duttile che suda e lotta con quella qualità tra i piedi, è grasso che cola.
Che dire poi di Pepito: già solo rivederlo è stato moltissimo, il resto verrà quando le gambe risponderanno come si deve. Nel frattempo Sousa (che stavolta lo ha scelto come trequartista di sinistra) avrà tempo per riguardarsi la partita, perché anche al 50% di se stesso, uno come l’attaccante del New Jersey difficilmente finisce le partite senza mai tirare in porta: «Felice di questa vittoria e dei miei 60 minuti – ha scritto Pepito su Facebook nella notte – Abbiamo sofferto tutti ma anche meritato di vincere! Ringrazio i tifosi, il vostro supporto è stato indispensabile!». E a proposito di social, gli amici per la pelle Baba e Berna (43 anni in due e da 11 con la maglia viola addosso) non hanno perso l’occasione per godersi la vittoria col popolo del web: «Grande prestazione della squadra. Impegno, grinta, voglia. Adesso testa al Basilea», ha scritto il bomber, mentre l’azzurrino ha sottolineato la fatica nel portar via 3 punti al roccioso Genoa: «Ieri partita non facile, ma abbiamo lottato fino all’ultimo e conquistato i tre punti! Grandi!».
Il futuro insomma è loro e non a caso Della Valle ha stanziato fior di soldi per allungare i loro contratti: in questi giorni a proposito, sarà tutto nero su bianco anche con Pepito. Per merito del giocatore in questo caso, perché come sottolineato dal suo manager Pastorello, di gente che rinuncia a 700mila di compenso fisso, ce n’è davvero poca. Parlando di campo però, occhio a sottovalutare la concorrenza. Il tridente del cuore indiscutibilmente piace, emoziona e intriga, ma gente come Kalinic e Ilicic (e perché no, magari Blaszczykowski) è lì apposta per fare la differenza e far vincere le partite: Sousa infatti li ha tenuti fuori per averli freschi in Europa e prendersi un’altra vittoria. Contro il Basilea così starà alla coppia degli «ic» trascinare il Franchi. Col trio del futuro pronto a far male in caso di bisogno.
Corriere Fiorentino
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