B. Ferrara: “Juve e poco altro. Chiesa, la bandiera viola cresce in silenzio e gioca poco”

Vi proponiamo un estratto dell'articolo di Benedetto Ferrara che potete trovare su Repubblica in formato integrale:

Suo padre è sempre stato uno dal cervello sveglio e dalle parole dosate col misurino. La sua storia narra di 138 reti segnate in serie A: numeri importanti per un attaccante che a Firenze ha lasciato solo bei ricordi. Enrico Chiesa era quello che, secondo la regola delle frasi fatte, parlava con i gol. Bella testa, sinistro devastante e la scelta di restare qui, nella città dove aveva giocato e stupito tutti davanti a un Franchi stracolmo. Erano i giorni di Batistuta, erano gli anni dove si sognava per davvero. Timido e introverso, Chiesa senior si è quasi mimetizzato con la sua città di adozione. Ogni tanto qualche telefonata alle radio per parlare di questo o di quello. Poi basta. Fino a che non è arrivato l’anno dei figli d’arte: gli eredi di quelli che tra la fine dei 90’ e l’inizio del millennio, avevano dato il meglio di se stessi. Allora i bimbi erano dei neonati inconsapevoli, oggi invece sono giocatori più meno pronti a seguire sul serio le orme del genitore. E sono tanti: c’è il Cholito Simeone al Genoa, e Federico Di Francesco (figlio di Eusebio) al Bologna. Lorenzo Di Livio sta crescendo nella Roma Primavera, mentre la Fiorentina offre due cognomi prestigiosi: Chiesa, appunto, e Hagi (...).