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Astori, mercoledì scorso aveva svolto gli ultimi test medici

Una delle analisi mediche sull'accaduto

Redazione VN

"Il cuore di Davide Astori - scrive La Repubblica - è stato controllato molto di recente e non erano emersi problemi. L’elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo e l’esame del sangue che i giocatori di serie A devono svolgere ogni sei mesi sarebbero stati fatti appena mercoledì scorso. L’altro controllo, il capitano della Fiorentina lo aveva fatto nel luglio scorso, ed era stato quello ancora più approfondito che viene richiesto per riconoscere l’idoneità all’attività sportiva professionistica. E anche allora il difensore era risultato sano. «Non è detto che gli esami rivelino certi problemi cardiaci, nemmeno quelli che vengono fatti agli sportivi di professione », spiega Iacopo Olivotto, che dirige la unit per le cardiomiopatie di Careggi e si occupa di atleti di tutta Italia ai quali vengono scoperte anomalie importanti. «Intanto va premesso che bisogna aspettare il riscontro diagnostico se Astori ha perso la vita per un problema al cuore e non per altro. Purtroppo però ci sono episodi imprevedibili » . Olivotto spiega come la letteratura scientifica recente abbia rivelato che « una gran parte delle morti degli atleti avvengono in cuori sani, quindi che non avevano problemi genetici o malattie acquisite. Alcune alterazioni si possono vedere nel tracciato dell’elettrocardiogramma a riposo altre no, quindi sono imprevedibili». Talvolta ci sono malattie che si riescono a diagnosticare solamente a posteriori, con esami genetici svolti sui tessuti prelevati durante l’autopsia. « La maggior parte delle cardiopatie - aggiunge Olivotto - dà problemi sotto sforzo. L’evento a letto, come quello successo al capitano della Fiorentina, è molto più raro e fa pensare a malattie dei canali ionici, cioè delle molecole che trasmettono la corrente che fa funzionare il cuore. Ci sono poi delle aritmie genetiche come la sindrome di Brugada che tipicamente avvengono a riposo». L’aritmia è un’alterazione del battito cardiaco che nei giovani si manifesta prevalentemente con un’accelerazione, che talvolta è così forte da bloccare l’organo. « Stiamo comunque parlando di probemi rari - spiega ancora il cardiologo di Careggi - Possono colpire una persona ogni 3-4 mila ma non sempre hanno un esito così drammatico. E infatti le morti provocate da problemi di questo tipo sono una ogni diverse centinaia di migliaia di persone».