Assenze e turnover, quanti dubbi per Conte

Con la Fiorentina la Juventus non può sbagliare per evitare di compromettere il futuro della stagione. Il Napoli è a soli tre punti di distanza e martedì i bianconeri saranno impegnati in Champions. Antonio Conte, che contro i viola sarà in tribuna perché squalificato, lo sa e nonostante l’allenamento di ieri a Vinovo a ranghi ridotti (tra infortuni e nazionali) il tecnico bianconero sta cercando di dosare le forze e capire come mettere in campo la squadra, anche in vista della gara contro il Celtic. I bianconeri sentono il fiato sul collo dopo un mese di gennaio al di sotto delle aspettative. Solo domenica, contro il Chievo, si è rivisto il bel gioco che è mancato contro Sampdoria, Parma, Genoa e anche nella larga vittoria contro l’Udinese. Sabato a scendere in campo allo Juventus Stadium sarà una squadra rimaneggiata, che deve tener conto delle tante assenze: Chiellini, Pepe e Bendtner sono ancora fuori per infortunio, Bonucci è squalificato (ma tra oggi e domani è atteso il verdetto del ricorso presentato dalla Juventus) e Asamoah è impegnato nelle semifinali di Coppa d’Africa. Se per la sfida a Glasgow qualche pedina sarà sicuramente recuperata contro i viola sarà emergenza. Se dovesse essere confermata la squalifica di Bonucci in difesa potrebbe giocare, centrale, di nuovo Marrone con Barzagli a destra e Caceres a sinistra. Un reparto inedito, che ha retto contro il Chievo ma che contro l’attacco di Montella potrebbe soffrire di più. Rimandati, nel reparto avanzato, anche i rientri di Marchisio e Giovinco. Antonio Conte deciderà solo nell’ultimo allenamento prima della partita se schierare i due calciatori che non hanno ancora recuperato a pieno dall’infortunio. Ma quasi sicuramente il tecnico bianconero, anche se Marchisio e Giovinco dovessero essere disponibili già per sabato, li conserverà per la sfida di Champions League. Sicuro di un posto in attacco è Alessandro Matri, tornato al gol contro il Chievo: «Siamo pronti per la Fiorentina - ha detto Matri - studieremo la gara di andata, nella quale loro avevano fatto molto bene».

La Repubblica