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Ass. Urbanistica sul futuro del Franchi: “Una cittadella aperta a tutti per evitare il degrado”

«Ecco cosa vorrei nello spazio dello stadio» L’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re: «Penso a un’operazione coraggiosa che saldi architettura moderna e contemporanea»

Redazione VN

La strada che porta ad un nuovo stadio a Firenze sembra segnata e presto il Franchi dovrà trovare un’altra funzione perché fra qualche anno non sarà più la casa della Fiorentina. Che fare allora di un impianto sportivo da 40mila posti che ha fortemente condizionato lo sviluppo dell’intero quartiere del Campo di Marte? L'assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze, Cecilia Del Re, prova a dire la sua a La Nazione: "Un'operazione coraggiosa, che saldi l’architettura contemporanea su quella moderna con un mix di funzioni che facciano vivere quel luogo tutti i giorni".

E' questo dunque il momento per ripensare tutta la zona di Campo di Marte e capire quali funzioni potrà avere il Franchi: "Funzioni culturali, di aggregazione, residenziali, oppure spazi per congressi e fiere" Fermo restando che ci sono i vincoli della Soprintendenza, anche se come sottolinea Del Re "Il soprintendente ci ha sempre detto che si può lavorare per adduzione sull’impianto, senza demolire niente ma realizzando altri volumi". In particolare sotto le curve dove possono sorgere sale per congressi, proiezioni o attività pubbliche e private. Una cittadella aperta tutta la settimana, senza cancellate dove serve evitare il degrado: "No. Lavoriamo perché ciò non accada. Scommettiamo sulla valorizzazione della struttura e sull’opera di un architetto che lasci un segno nuovo".

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