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Ass. Saccardi: “Come Catanzaro nell’82”

Siena come Catanzaro. Balotelli come Brady. Bergonzi come Pieri (entrambi di Genova, coincidenza). Passano gli anni – 31 per l’esattezza – cambiano i traguardi (allora lo scudetto, oggi la qualificazione …

Redazione VN

Siena come Catanzaro. Balotelli come Brady. Bergonzi come Pieri (entrambi di Genova, coincidenza). Passano gli anni – 31 per l’esattezza – cambiano i traguardi (allora lo scudetto, oggi la qualificazione Champions League), gli attori (allora strisce bianconere, stavolta rossonere), ma non cambia chi alla fine rimane beffato: la Fiorentina. E oggi come allora brucia, eccome. Nel 1982 fu coniato l’azzeccatissimo slogan “Meglio secondi che ladri…”, stavolta i tifosi viola si inventeranno qualcos’altro: a noi fiorentini la fantasia e l’umorismo non mancano. Rischia però di venire a mancare la pazienza, la tolleranza o, soprattutto, la credibilità in questo mondo dove vince chi comanda e comanda chi vince. Non sono ammesse intrusioni. Nemmeno se giochi il miglior calcio del campionato (che sacrificio per tanti analisti del pallone doverlo ammettere), se sei il secondo attacco della serie A e sei sul podio sia per le vittorie in casa che per quelle in trasferta. La chiave della stagione sta nella elegante analisi di Montella: “Il Milan tira meglio i rigori…”.

Verissimo. Jovetic ha sbagliato (a Parma), Balotelli mai… Non voglio scomodare un grande della politica che da poco ci ha lasciati, che fra le sue frasi celebri diceva come “… a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca”.Confesso che anch’io, alla vigilia, non ci credevo. Pensavo che avremmo vinto a Pescara e che il Milan avrebbe fatto lo stesso, e senza problemi, a Siena. D’improvviso però il copione della serata è cambiato. Dal 16’ all’87’ siamo stati nei preliminari di Champions. Il miracolo (per noi) si stava concretizzando. A quel punto ne serviva un altro ben più grande e quasi impossibile. Già, quasi. Perché l’Andreotti-pensiero si è manifestato nella sua impietosa verità. D’altronde in palio c’era il terzo posto che significa Champions e quindi una trentina di milioni… E allora per lo slogan di quest’anno senza grandi sforzi di fantasia mi limiterei a un “E’ stato comunque bello… Grazie ragazzi”. Che del resto è la pura verità. E poi consoliamoci: vuoi mettere una trasferta in Kazakistan con l’Aktobe o in Macedonia con il Metalurg, rispetto a un triste match all’Old Trafford o al Camp Nou?

Stefania Saccardi (assessore allo sport e vicesindaco di Firenze) - La Nazione