Jovetic, Mati Fernandez e ora anche Aquilani. E’ quello dei rigori sbagliati l’altro primato della Fiorentina. Brutta storia. Senza dubbio. Anche perché, l’errore dal dischetto dell’ex romanista, quello per intendersi che avrebbe permesso alla Fiorentina di confezionare la quinta rete contro il Siena, arriva con l’aggravante che (forse) le cose sarebbero potute andare diversamente se Aquilani non avesse (idealmente) strappato la palla a due compagni che scalpitavano per presentarsi sul dischetto. Il primo era El Hamdaoui che quel rigorino l’ avrebbe utilizzato volentieri per arrotondare il bottino da goleador costretto a cavarsela (ormai è un’abitudine) e a dire la sua a partita in corso. Per uno che ha pochissime frequentazioni con la maglia da titolare, ma che ogni volta che ce n’è stata la possibilità è entrato e ha segnato, un rigore, a volte rappresenta un tesoro. Da non sprecare.
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Aquilani sul dischetto, El Hamdaoui ci resta male
E la maledizione dal dischetto si allunga: già 3 errori per 3 giocatori diversi
E che dire di Toni. Quanto sarebbe stato pronto a sborsare Lucagol per chiudere la domenica del derby con un autografo sotto una bella tripletta? Era lì, Toni, quando Aquilani ha sparato in curva Fiesole quel pallone che per lui avrebbe potuto valere una soddisfazione storica. E ovviamente un’ovazione da brividi. Invece no. Niente. El Hamdaoui e Lucagol sono rimasti lì, a guardare il pallone colpito male da Aquilani, volare via nel peggiore dei modi. Jovetic, Mati e appunto l’ex del Liverpool, la saga dei rigori che non si segnano continua, ma nonostante i sorrisini con cui Montella ha affrontato il discorso, è evidente che da oggi, in allenamento inizierà un corso intensivo per rigoristi. Magari con qualche bacchettata sulle mani. Non si sa mai.
La Nazione
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