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Aquilani-Montolivo, sfida totale

Nessun rimpianto: il viola pronto a prendersi i Mondiali

Redazione VN

Fa un bell’effetto scoprire che il passato non brucia più. Che l’addio di Montolivo, ora che a Firenze c’è Aquilani, è un dettaglio di poco conto. Una sfida a distanza. Un gioco delle parti che mescola i due talenti tra Nazionale, coppe e campionato. Montolivo doveva essere il fenomeno del nuovo Milan. Subito capitano, l’erede di Pirlo, uno dei punti fermi del-l’Italia di Prandelli. Una squadra più adeguata alle sue ambizioni, dove però finora il suo talento è venuto fuori solo a sprazzi. Anche l’altra sera, contro la Danimarca, i pareri sulla prestazione del centrocampista rossonero sono stati discordati. Pochi quelli positivi, comunque. Tutta un’altra storia la partita di Aquilani, entrato a venti minuti dalla fine, autore del gol che ha rimesso in equilibrio la partita e salvato l’imbattibilità degli azzurri. Calcio e personalità.

E dire che Aquilani sembrava perso. Dopo la Roma lo hanno scartato tutti. Il Liverpool, la Juve, il Milan, che nel frattempo aveva già chiuso con Montolivo. Pensavano di aver fatto un affare ma per il momento l’affare lo ha fatto la Fiorentina. Montella ha rigenerato Aquilani, gli ha dato fiducia, lo ha messo al centro del progetto. L’anno scorso anche lui ha avuto qualche battuta a vuoto, però ha chiuso la stagione con sette gol, che è il suo record personale. Ora Montolivo e Aquilani hanno un obiettivo in comune: andare ai Mondiali in Brasile. Il centrocampista del Milan è praticamente sicuro del posto, quello viola no. Però Prandelli lo tiene d’occhio. (...) Ma su una cosa sono tutti d’accordo: Aquilani a Firenze è rinato. E adesso è pronto a spingere in alto la Fiorentina. La Champions è l’obiettivo del campionato, almeno la semifinale quello dell’Europa League. Se il Principino non si ferma, tutto è possibile.

la Repubblica