La «generosità» è un pregio. Che a volte, però, ti frega. Perché il pregio di Aquilani gli si è «ingenerosamente» ritorto contro. Beffa vera. L'acquisto di prestigio della campagna acquisti ha giocato fino ad ora 15 minuti ufficiali. Sufficienti per l'assist vincente a Jovetic contro l'Udinese. Un niente, se paragonati alla voglia che Firenze ha di vedere in campo il proprio numero 10.
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Aquilani, col Chievo sarà la volta buona?
Il centrocampista ha pagato caro la sua generosità
Storia
Il guaio di Aquilani ha un nome, tendinopatia achillea, molte cure, ed un problema vero. Sai quando inizia, decisamente meno quando finisce. Percepito più come un fastidio a ridosso di Ferragosto. Quando Prandelli decise di convocarlo prima, e di schierarlo titolare poi (contro l'Inghilterra, ndr). Fastidio trasformatosi in dolore dopo i quasi settanta minuti in campo con la maglia azzurra. Logico il primo stop e conseguente mancato utilizzo in Coppa Italia. Con la prima di campionato alle porte, contro l'Udinese, ecco il secondo atto di generosità: pagato ancor più caramente. Preme per la convocazione, entra a poco dal termine, decide la gara. Poi si ferma. E inizia il calvario.
Obiettivo
Il tendine è infiammato, arrivano le sedute differenziate, il 10 settembre vola a Londra per un consulto da uno specialista (Prof. Maffulli). L'intervento chirurgico è scongiurato, ma servono altre due settimane di protocollo riabilitativo. Che diventano tre. E poi quattro. Intanto lavora in palestra, scorda il pallone, rafforza l'elasticità del tendine. A Montella servirebbe da matti, lì in mezzo al campo accanto a Pizarro e Borja Valero. Qualità vera. Con l'aggiunta dei tiri da fuori che tanto mancano. Ma rischiare non è più ammesso. Lunedì scorso altro viaggio, stavolta in Germania, dal Prof. Muller Wohlfart. E dopo due mesi di sofferenza arrivano le buone notizie. Che parlano di corsa sul campo e possibilità di aumento dei carichi di lavoro. Con un duplice obiettivo. Rientrare in gruppo la prossima settimana ed essere convocato contro il Chievo. Ce la farà? Impossibile stabilirlo adesso. Generosi si, ma fino ad un certo punto.
Giovanni Sardelli - La Nazione
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