RIPARTIAMO dagli applausi, dalle bandiere sventolate, dalla sciarpata e dai cori che lo stadio viola ha tributato alla squadra di Montella alla fine della partita beffa. Dall’orgoglio di aver visto una squadra che ha giocato a lunghi tratti, come voleva il mister, con gioia ed entusiasmo, divertendosi e divertendo il pubblico.
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Applausi a squadra e città
RIPARTIAMO dagli applausi, dalle bandiere sventolate, dalla sciarpata e dai cori che lo stadio viola ha tributato alla squadra di Montella alla fine della partita beffa. Dall’orgoglio di aver visto …
La Fiorentina ha incarnato anche ieri in campo lo spirito della nostra città. Bellezza e signorilità, grande capacità di affascinare. E’ vero manca ancora qualcosa (qualcuno più critico dice abbastanza). E squadra vince quando pallone entra in porta. E il possesso palla ancora non è efficace tanto da farci andare avanti in Eurocoppa e salire verso il podio in campionato.
Ma la prima serata di primavera ci permette di mettere da parte e tenere care tante sfaccettature di un tesoretto viola che potrà fruttare ancora. Oltre al bel gioco, Firenze ha dimostrato anche contro l’odiata Juventus, di giocare le carte dell’ironia, della presa in giro: quanti cartelloni e poster sui capelli di Conte e sulla dirigenza bianconera. Battute, qualche parolaccia ma tutto qui dal settore del parterre di tribuna, quello senza barriere, a pochi metri di distanza dai giocatori bainconeri e da un Conte martellante che non è stato fermo un minuto. Ancora una volta la scommessa dell’abbattimento del divisorio è stata vinta: comportamento senza sbavature dei tifosi viola.
E poi, tra le cose buone da conservare, dobbiamo mettere la splendida coreografia del Franchi. Era annunciato uno show e show è stato: brividi quando al momento del nostro inno la Maratona ha composto la parola Fiorentina e le due curve erano un tripudio di viola.
E ancora la festa del Franchi per intere famiglie, comitive, giovanissimi con i babbi che hanno dovuto spiegare ai figli addolorati e con la lacrima dietro l’angolo «che abbiamo giocato bene, siamo stati forti lo stesso, abbiamo onorato la nostra maglia e la nostra città».
Tanti bambini sugli spalti: anche questo è un grande risultato.
Altro ci saremo aspettati dalla Juventus proprio parlando di specchio per i giovani tifosi. L’unica nota positiva è venuta da Buffon che ha applaudito Gonzalo quando usciva dopo il rosso. Poi molti comportamenti da censurare.
Liechsteiner al fischio finale ha fatto il gesto poco elegante (quello dell’ombrello) ai tifosi viola. E qualcuno dallo spogliatoio bianconero ha continuato rivolgendo sfottò ai tifosi viola, provocando la reazione di alcuni fiorentini sotto lo sguardo vigile degli uomini della Digos. Povero stile Juve, ormai sepolto.
Firenze stamani riemerge dall’apnea di una lunghissima vigilia orgogliosa dei nostri e della nostra città. La Fiorentina ha perso, che peccato, la sconfitta brucia e tanto. Viva la Fiorentina sempre e comunque, simbolo autentico della nostra città.
LUIGI CAROPPO La Nazione
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