Sul Corriere Fiorentino si ripercorre la storia viola di Giancarlo Antognoni.
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Antognoni, quarant’anni di intuizioni e addii dolorosi
La lunga storia viola dell'Unico Dieci
Nel rapporto con la Fiorentina non è sempre filato tutto liscio. Dopo il terribile scontro con Martina qualcuno ipotizza che il rientro del Capitano sia negativo perché la squadra con Miani vola verso lo scudetto: Antognoni dopo una rete meravigliosa al Napoli torna sull'argomento «per chiudere la bocca a un po’ di gente». Nel 1984 Agroppi lo mette in discussione, il popolo viola si spacca in due e il tecnico viene aggredito ai campini: solo il provvidenziale intervento di Passarella rende tutto meno cruento.
Dietro la scrivania, poi, Antognoni è bravo a ritagliarsi un ruolo decisivo nei quattro anni viola di Ranieri: nessuno lo mette in discussione, ma i suoi suggerimenti (Nedved, Thuram) non sempre vengono raccolti. Tutto tranquillo con Malesani, Trapattoni e Terim, a cui si lega in modo anche eccessivo, infatti nel febbraio 2001 si dimette a sorpresa dopo 29 interrotti solo dalla parentesi al Losanna. Dopo quindici anni di assenza e qualche polemica, nel dicembre 2016 il rientro, propiziato soprattutto da Corvino. Ruolo più di rappresentanza che operativo, ma a quasi tutti basta che Antognoni stia nella Fiorentina. E anche Commisso quando arriva non ha dubbi nel ripartire con lui, ma l'amore dura poco.
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