stampa

Ancora Kalinic: “Scudetto? Ci piace sognare”

La seconda parte dell'intervista al bomber, realizzata da La Nazione

Redazione VN

Sul tema scudetto, ecco le altre parole di Kalinic:

Napoli-Fiorentina può chiarirvi le idee anche in chiave scudetto?

«Ci piace sognare. Ci piace lottare per un traguardo così bello, ma il pensiero del primo posto in classifica non deve essere una ossessione. Dopo la trasferta di Napoli ci sono ancora tantissime partite da giocare prima che il campionato arrivi alla sua ultima giornata».

Mettiamola così: il suo connazionale Boban sostiene che grazie ai suoi gol la Fiorentina può davvero vincere lo scudetto...

«Le parole che Boban ha avuto nei miei confronti mi hanno fatto molto piacere, anche perchè lui è uno che non detta giudizi personali con facilità. Lo ringazio e spero davvero di segnare così tanto per portare la Fiorentina il più in alto possibile».

Kalinic, come è stato l’impatto con i difensori del campionato italiano?

«Il gioco qui è piuttosto duro. In Italia, in questi mesi, mi sono trovato a tu per tu con difensori forti fisicamente e quasi sempre in grande condizione atletica. Diciamo che qui sono molto simili agli inglesi. No, non è facile far gol in Italia».

Come vanno le cose con il suo gemello di reparto, Babacar?

«C’è una bella concorrenza. C’è un ottimo rapporto. Baba è un centravanti forte, giovane e molto bravo. Sappiamo che la Fiorentina ha bisogno dei nostri gol e questo ci spinge a dare sempre il massimo. Sì, c’è un’ottima intesa e tutto ciò può solo fare del bene alla squadra».

Compagni di squadra e magari anche dei momenti di relax?

«Per trovare la mia casa fiorentina, organizzare il trasloco e scoprire la mia nuova città mi hanno aiutato molto i compagni... slavi».

Poi ristorante, pub e via...

«No, guardi, io non sono un appassionato della vita mondana. Anzi, sono proprio l’opposto. Mi piace stare in casa, godermi la famiglia. Non esco molto».

Qualcuno però ha fatto sapare in giro che lei è un grande appassionato della cucina italiana?

«Qui si mangia bene, su questo non ci sono dubbi. E poi a Firenze ho voluto provare subito la vostra bistecca. Eccezionale. Fra l’altro mi ricorda molto un tipo di carne che si cucina anche dalle mie parti».

Kalinic, chiudiamo con una promessa?

«Quale?».

La prossima intervista potremmo farla senza interprete e quindi in italiano: lo sta già studiando?

«Le dico questo: l’italiano lo capisco piuttosto bene. Lo ascolto e lo traduco. Per parlarlo però ho bisogno ancora di un po’ di tempo».

Magari lo stesso tempo per mettere la firma su qualche altro gol, correre verso la vetta della classifica cannonieri e tenere la Fiorentina legata lassù, al primo posto.

Kalinic si regala un altro sorriso, si alza, stringe la mano e saluta. Forse avrebbe voglia di sbilanciarsi ma non lo fa. In Italia ha già imparato anche questo: i fatti valgono molto di più delle parole. Complimenti.

Riccardo Galli - La Nazione