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Ancora Borja Valero: “Mi manca un trofeo. Delusione Milan e Inter”

Altre dichiarazioni dall’intervista rilasciata a Tuttosport da Borja Valero.   Via Cuadrado, cosa hanno portato i nuovi? «Tanta altra qualità. Intanto con Juan ci siamo divertiti». Come avete aiutato Gomez …

Redazione VN

Altre dichiarazioni dall'intervista rilasciata a Tuttosport da Borja Valero.

Via Cuadrado, cosa hanno portato i nuovi?

«Tanta altra qualità. Intanto con Juan ci siamo divertiti».

Come avete aiutato Gomez a sbloccarsi?

«L’abbiamo sempre lasciato tranquillo».

Numeri alla mano, il Torino è una delle squadre più in forma del campionato. Che partita si aspetta domenica?

«Combattuta e intensa come sempre succede contro i granata. In un ambiente poi molto bello visto il gemellaggio tra le tifoserie».

Come giudica questo campionato?

«A me piace. Dietro la Juve, che ha ormai lo scudetto in mano, c’è tanta battaglia. La squadra delusione? Per i loro tifosi saranno Milan e Inter essendo abituati a vederle in alto. La squadra sorpresa? Il Palermo. Gioca un gran bel calcio e ha tanti talenti interessanti».

Altro appuntamento di prestigio per la Fiorentina sarà la semifinale di Coppa Italia con la Juve.

«La squadra bianconera è la più forte, però io e i miei compagni abbiamo una grande voglia di giocarcela fino in fondo. Conquistare la finale è uno degli obiettivi».

Giusto intanto tornare a parlare di 3° posto?

«Meglio non pronunciare più quella parola. Negli ultimi due anni se ne è parlato spesso a Firenze ma alla fine quel traguardo non è mai arrivato».

Che effetto fa sentirsi definire dal proprio allenatore “indispensabile”?

«E’ uno stimolo per cercare di fare sempre meglio anche se non mi sento tale. In una squadra tutti sono importanti, nessuno indispensabile. Conta sempre il gruppo. Certo da quando sono in Italia sono cresciuto tatticamente, da questo punto di vista si lavora di più qui che in Spagna o in Inghilterra».

Cosa manca a Borja Valero?

«Un trofeo, non ne ho mai vinto uno. Spero prima o poi di riuscirci».

Ma è soddisfatto della sua carriera?

«Molto. Penso di aver avuto e fatto più di quanto potessi sperare. Anche perché sono arrivato tardi ad alti livelli».