E’ arrivato a Firenze nella tarda mattinata. Felpa bianca e sorriso timido. Marcos Alonso, figlio e nipote d’arte (il nonno, Marquitos è salito sul tetto d’Europa cinque volte di fila con il grande Real), è arrivato a Careggi nel pomeriggio accompagnato dallo staff viola. Visite mediche di rito prima della firma del contratto con la Fiorentina. Non è ancora arrivata l’ufficialità per motivi burocratici — ci si deve attenere alle norme del regolamento Uefa —, ma è davvero questione di ore.
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Alonso, una furia sulla fascia
L’ex Bolton ha voglia di giocare dopo un passato non facile
Lo spagnolo, quello che nei disegni della dirigenza viola e di Vincenzo Montella dovrà prendere il posto di Manuel Pasqual in un ruolo diventato nevralgico sia nel 3-5-2 di inizio stagione che nel 4-3-3 usato sul finire del campionato appena concluso, ha finalmente chiuso il cerchio. Sarebbe dovuto arrivare a gennaio.
Per convincere il Bolton a liberarlo, la Fiorentina era pronta anche a versare un indennizzo economico. Sarebbe servito ad entrambi: agli inglesi per non perdere un giocatore a costo zero, al giocatore per mettere sei mesi d’ambientamento in più nel serbatoio.
Niente di fatto. Si sono dovuti aspettare i... tempi supplementari per portare a termine l’operazione.
Arrivato nella clinica medica universitaria del Policlinico di Careggi, quasi non si aspettava di trovare i giornalisti. Si è quasi imbarazzato, mani in tasca e pure la necessità che qualcuno gli dicesse come uscire da quell’impasse.
Ha solo voglia di giocare, Marcos. Di buttarsi alle spalle il passato, compreso quel terribile incidente stradale che gli ha segnato la vita, e di pensare solo al futuro. Ha firmato un accordo quadriennale con ingaggio a salire: si comincerà con cinquecentocinquantamila euro fino ad arrivare a settecentomila, più gli eventuali premi che verranno stabiliti in base all’obiettivo raggiunto.
Cresciuto nelle giovanili del Real Madrid, dove ha debuttato contro il Racing Santander (una delle squadre dove ha militato il padre), Alonso si è trasferito in Inghilterra nel luglio 2010, mettendo insieme trentacinque presenze e cinque reti. Adesso l’Italia e pure l’Europa: il suo count down è già acceso.
La Nazione
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