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Allenamenti collettivi vicini, ma poi il calcio deve dire sì. Scontro con le tv?

Ieri le parole della Sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa: "Il protocollo tdesco si è rivelato un fallimento. Da quattro positivi siamo passati a 10"

Redazione VN

Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, ieri l’operazione ripartenza ha segnato un gol. Il via libera agli allenamenti collettivi dovrebbe arrivare già oggi, combinazione fra un prudente sì del Comitato tecnico-scientifico e la sua traduzione politica sull’asse ministero della Salute-ministero dello Sport. Non è un sì alle partite, però si tratta di un passo avanti. È stata Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, che ha parlato con il Cts e il suo coordinatore, a parlarne: LEGGI. Il 18 maggio potrebbe dunque diventare la data spartiacque, il vero ritorno alla normalità con tanto di lavoro tecnico, schemi, partitelle, contatti. La Federcalcio ha riunito le sue componenti: prevale sempre una fiduciosa prudenza. Anche le preoccupazioni dei medici sociali sulla diversità dei protocolli potrebbero essere superate dall’accordo sul nuovo protocollo.

Naturalmente il calcio vorrebbe un segnale dal governo anche sulla ripresa delle partite (non solo sugli allenamenti collettivi). Ma ora la situazione potrebbe ribaltarsi: è il calcio che dovrà accettare alcune condizioni, soprattutto quella sui comportamenti di fronte a una positività. Lo farà? Se ne parlerà nell’assemblea di Lega di mercoledì. Dove la questione diritti tv avrà la priorità. Ieri sera Sky ha inviato una lettera a club e Lega per ribadire che non salderà la sesta rata e per lamentare il fatto di non aver ricevuto controproposte: 19 club su 20 hanno già emesso fatturazione e chiederanno che i contratti siano rispettati. La via della mediazione ora sarà più difficile: lo scontro è dietro l’angolo.

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