stampa

Alla faccia della stanchezza

TUTTO come sperato: il vento e la pioggia gelida danno nuovo vigore alla Fiorentina, che regola l’Esbjerg dopo qualche patema iniziale. Segna Matri con un aggancio fantastico e un sinistro …

Redazione VN

TUTTO come sperato: il vento e la pioggia gelida danno nuovo vigore alla Fiorentina, che regola l’Esbjerg dopo qualche patema iniziale. Segna Matri con un aggancio fantastico e un sinistro da killer, pareggiano i danesi approfittando di una dormita generale della difesa viola, poi ci pensano Ilicic (uno dei migliori) e il rigorista Aquilani a riportare le giuste distanze. Il secondo tempo è da ricordare solo perchè allunga il rodaggio di Mario Gomez, che si presenta e spara davanti al portiere dell’Esbjerg.

DICEVAMO che tutto è tornato a posto. I quattrocento tifosi viola saranno orgogliosi: non hanno fatto tanta strada per nulla. La Fiorentina li ripaga con una prova spesso compassata ma vincente, mentre i danesi si spengono col passare dei minuti perchè arrivano da una lunga sosta innbervale. Matri finalmente ha avuto una gioia, un gol pesantissimo — il primo — mentre Ilicic ha saputo interpretare bene il compito di raccordo e invenzione. Aquilani ha fatto il Pizarro con misura e qualità, e si è anche tolto la soddisfazione di segnare il rigore del 3-1.

Neto poi si è segnalato per una splendida parata all’inizio del secondo tempo, il segnale che la sua maturazione prosegue senza intoppi e che comunque la società e lo staff tecnico hanno avuto ragione, alla lunga. Non è un’eresia affermare che Neto contende il posto a Julio Cesar per difendere la porta del Brasile ai Mondiali di giugno. E questa è una vittoria del ragazzo e della Fiorentina.

LA RIPRESA è vissuta solo su alcuni episodi marginali — tranne la paratona di Neto — con la Fiorentina impegnata soprattutto a gestire il pallone su un campo pesante con l’idea di non sprecare troppe energie. Lunedì c’è il Parma di Cassano e non c’è tempo per scherzare. Tutto bene, insomma, semmai Montella dovrà lavorare sull’aspetto difensivo. Il gol dell’Esbjerg era evitabilissimo e non è certo colpa di Roncaglia che è andato a saltare al posto dei centrali, offrendo però l’assist giusto a Pusic. Proprio l’intesa tra Savic e Compper deve essere ancora registrata, anche se è stato un sollievo vedere il serbo in campo con un certo anticipo dopo l’infortunio muscolare che lo aveva colpito. Ciao Danimarca, missione compiuta.

Paolo Chirichigno - La Nazione