L’Europa ricomincia dai campioni. Stasera il Bayern Monaco — del triplete, di Robben, di Ribery, di Muller, di Schweinsteiger, ma anche di Guardiola — concede la sfida al Dortmund cominciando dall’altro Borussia, il Moenchengladbach: quello che nelle memorie interiste richiama la batosta per eccellenza (7-1 agli ottavi di Coppa dei Campioni) poi «lavata» dalla lattina lanciata verso Boninsegna che portò alla ripetizione del match con lo 0-0 che promosse i nerazzurri di Invernizzi. Era l’inizio degli anni Settanta quando a dominare il mondo era l’Ajax di Cruijff, tre coppe dei Campioni consecutive e un regno di calcio totale che sembrava dovesse durare in eterno. Ma poi arrivarono i tedeschi (con i recenti sospetti di doping, da quest’anno in Bundesliga via alle analisi del sangue): il Bayern Monaco di Beckenbauer e Gerd Muller si prese il trono europeo per tre anni e la nazionale di Germania beffò l’Olanda nella finale mondiale del 1974. La Bundesliga è tornata a dominare l’Europa dopo la finale derby del 25 maggio rubando i riflettori ai palcoscenici spagnoli, dove la forbice tra Real-Barça e il resto della Liga è diventato grottesco.
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Al via il calcio in Germania e Francia
L’Europa ricomincia dai campioni. Stasera il Bayern Monaco — del triplete, di Robben, di Ribery, di Muller, di Schweinsteiger, ma anche di Guardiola — concede la sfida al Dortmund cominciando …
Per Guardiola (14 titoli in 4 anni con i blaugrana prima dell’anno sabbatico) è pesante l’eredità lasciata da Jupp Heynckes: la Champions, il titolo e la coppa nazionale, un percorso netto e irripetibile e lui lo sa: «È chiaro che voglio vincere — filosofeggia il Pep — ma conquistare tutti questi titoli è utile per un giorno, quello che è importante è che alla fine della mia avventura al Bayern due o tre giocatori diranno che li ho aiutati molto». I tifosi bavaresi chiedono però il triplete bis, grazie anche ai nuovi innesti di Mario Goetze, che ha arricchito di 37 milioni le casse del Dortmund ma lo ha indebolito nel confronto diretto, e di Thiago Alcantara direttamente dal Barcellona per 25 milioni. Oggi però Guardiola dovrà fare a meno di tutti e due (febbre e lesione muscolare) quindi la squadra assomiglierà molto a quella di Wembley. A proposito, domani ad Augsburg (ore 15.30) scende in campo il Borussia Dortmund di Jurgen Klopp, l’unica in grado di contrastare la corazzata del Bayern.
Anche la Ligue 1 si presenta con i lustrini grazie agli investimenti non esattamente da fairplay del Paris Saint Germain di Laurent Blanc che stasera apre il campionato sul campo di Montpellier (ore 20.30 con debutto su Fox Sports) con la spaventosa coppia d’attacco Ibrahimovic-Cavani («certo che giocheranno insieme» garantisce il tecnico), senza contare Lavezzi, l’ex romanista Marquinhos, Thiago Silva, Lucas, Pastore, Alex e gli italiani Verratti, Thiago Motta e Sirigu. Solo il neopromosso Monaco affidato a Claudio Ranieri tenterà di dar fastidio ai parigini, grazie soprattutto all’arrivo di Radamel Falcao (pagato 60 milioni all’Atletico Madrid). «L’obiettivo — si tutela Ranieri — è arrivare fra i primi tre». Intanto cercherà di raccogliere i primi tre difficili punti domani sera a Bordeaux, luogo ideale per il primo brindisi.
Corriere della Sera
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