Sulle colonne de La Nazione, ecco le parole dell'ex viola Maxwell Acosty, attualmente in forza all'Anyang, in Corea del Sud. Acosty ammette che la sua scelta è stata difficile, ma il progetto lo ha convinto dopo un mese e mezzo di corteggiamento. "Il virus? Qui non c'è il panico che c'è in Italia. Le mie pene maggiori sono rivolte a ciò che accade a Firenze, dove vivono i genitori di mia moglie e i miei amici". Acosty si allena solo dopo essersi provato la febbre e racconta delle misure di prevenzione adottate dal paese orientale, tra mascherine e SMS di avvertimento sui nuovi contagi. Dopo un accenno alla bellezza della cultura coreana, inevitabile l'allusione alla maglia viola: "È stata una folgorazione: ero talmente poco interessato al nuovo club che nemmeno avevo visto su Internet il colore della divisa. Poi dopo la firma, mi sono ritrovato la maglia viola davanti: non avete idea di come mi stia bene, è destino". Anche perché Firenze è un po' la sua seconda casa, la Fiorentina una squadra del cuore: Acosty sostiene che l'infortunio di Ribery abbia condizionato tutta la stagione. "Nella squadra ho un debole per il mio amico Duncan ma soprattutto per Vlahovic: quanto è forte"
Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale
stampa