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Abete e i club «Dovrebbero rispondere agli ultrà»

Il movimento è trasversale, riguarda curve che sportivamente si detestano ma che d’un tratto si trovano insieme compatte a combattere contro la regola anti-razzismo minacciando la maxi protesta nella prossima …

Redazione VN

Il movimento è trasversale, riguarda curve che sportivamente si detestano ma che d’un tratto si trovano insieme compatte a combattere contro la regola anti-razzismo minacciando la maxi protesta nella prossima giornata. Sarà il tema centrale del Consiglio federale straordinario convocato per domattina. Infuocato, perché tra la Figc che chiede l’applicazione di una norma esistente dagli anni ‘80 e che sanziona qualsiasi tipo di discriminazione, dal colore della pelle alla radice territoriale tema della chiusura di San Siro (sospesa dalla Corte federale), e i vari gruppi ultrà che lottano per essere liberi di offendere, spicca il silenzio pubblico dei club. Che, sì, si sono mossi inviando lettere e chiedendo la modifica della responsabilità oggettiva, ma sempre schivando il confronto con le rispettive curve. «Sinceramente mi sarei aspettato che i dirigenti delle società reagissero alle prese di posizione ufficiali degli ultrà che hanno dichiarato l’intenzione di far chiudere tutte le curve — dice il presidente federale, Giancarlo Abete —. Quando ci sono tifoserie che inviano un messaggio diretto, mi aspetterei che dirigenti si esprimessero dicendo “voi non appartenente alla nostra tifoseria, perché provocate un danno”.

Corriere della Sera