Metti un martedì a pranzo. Una squadra, un allenatore, una dirigenza. Tutti insieme - scrive la Repubblica - per rinforzare una convinzione. «Possiamo arrivare in Champions». La Fiorentina non lascia. Anzi. Raddoppia. Convinta più che mai di poter realizzare il sogno. «Sono sicuro che non ci saranno contraccolpi dopo la sconfitta di Roma», aveva detto Sousa un paio di giorni fa. Aveva ragione. Almeno in teoria, certo. Perché c’è sempre e comunque un unico giudizio supremo: quello del campo. Se davvero i viola si sono messi alle spalle le quattro legnate dell’Olimpico si scoprirà soltanto domenica ma i segnali, in questo senso, sono positivi. E torniamo alla giornata di ieri, nella quale Kalinic e compagni (dopo tre giorni di riposo) son tornati ad allenarsi. Non solo. Prima della seduta a porte aperte infatti, era previsto un pranzo facoltativo al centro sportivo: chi preferiva poteva mangiare a casa sua. Ebbene. Praticamente tutto il gruppo (escluse pochissime defezioni) ha risposto alla “convocazione”, preferendo un pranzo in compagnia a qualche ora in più di “libertà”. Roba da poco, forse. Eppure non è un aspetto da sottovalutare. Gli stessi dirigenti infatti non nascondevano la loro soddisfazione. Del resto, soprattutto in una squadra come la Fiorentina, è e dev’essere il gruppo il vero valore aggiunto. Il fuoriclasse al quale aggrapparsi anche nei momenti difficoltà. A proposito. Prima dell’allenamento c’è stato anche un colloquio tra la dirigenza (c’erano ad esempio il diesse Pradè ed il direttore generale Rogg) e Paulo Sousa. Niente di eccezionale, sia chiaro. Un confronto nel quale il tecnico ha detto la sua sulla caduta di Roma (alcune scelte di formazione l’altra sera non avevano convinto la società), spiegando cosa (a suo modo di vedere) non ha funzionato e ribadendo la massima determinazione per il raggiungimento dell’obiettivo. Tutto nella norma, comunque. Anche perché, come lasciavano intendere ieri alcuni dirigenti, non si può fissare un appuntamento “particolare” per una sconfitta. Pesante, certo, ma venuta comunque dopo sette risultati utili consecutivi. E poi il terzo posto è lì, e non è certo questo il momento per rinfacciarsi colpe a vicenda
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A pranzo insieme e stadio aperto: patto Champions nel pianeta viola
Vertice al Franchi tra Sousa e la dirigenza. E quasi tutti i giocatori hanno pranzato insieme
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