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Un mese senza il capitano: è cambiato tutto nel segno di Davide

E' passato un mese esatto dalla scomparsa del capitano Davide Astori

Redazione VN

Tutti noi ci ricordiamo dove eravamo e cosa stavamo facendo esattamente un mese fa, quando una notizia tremenda e improvvisa colpiva tutto il mondo viola: la morte nel sonno del capitano Davide Astori. Era una domenica mattina, la Fiorentina si trovava a Udine per giocare la gara che ha vinto solamente ieri, chiudendo così i 30 giorni più difficili della storia della società gigliata. Da allora qualcosa è scattato nel cuore di tutti, dai calciatori alla proprietà, dalla dirigenza al calcio italiano e internazionale. Tutti, a cominciare dalla società viola, si sono stretti intorno alla famiglia di Davide, ai suoi genitori, ai suoi fratelli Bruno e Marco, alla fidanzata Francesca e alla figlia Vittoria.

Ciò che è rimasto di Davide è il suo esempio, e forse nemmeno noi, osservando la Fiorentina e la Nazionale da fuori, ci eravamo accorti di quante cose buone avesse fatto per i suoi compagni di squadra. Con la sua morte, abbiamo capito il messaggio che ha sempre trasmesso a chi gli stava vicino, intriso di rispetto, amore, orgoglio e passione. In ogni cosa che dovesse affrontare. Ebbene, ora sappiamo con certezza che l'esempio che ha dato nella sua breve vita è stato recepito dai compagni, che mettono in pratica i suoi insegnamenti ogni giorno, unendosi ancor di più nel dolore profondo.

Non può essere un caso se dalla scomparsa di Davide, la Fiorentina non ha fatto altro che vincere e convincere. Prima il successo con il Benevento, in quella partita surreale giocata nel nome del 13. Poi il trionfo allo scadere a Torino, quindi i successi in scioltezza con Crotone e Udinese. Ora vediamo una squadra che si muove come un blocco unico, con i calciatori che giocano l'uno per l'altro e lottare per un posto in Europa League, obiettivo inimmaginabile fino a qualche settimana fa. In più la proprietà ha trovato nuovo entusiasmo così come la dirigenza: le divisioni di un tempo sono state accantonate e la vendita del club fa parte del passato. La Fiorentina è più che mai un blocco unico. Tutto ciò che voleva Davide.

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