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Rock&Gol – Fast & furious

Il nuovo appuntamento con il Rock&Gol di Benedetto Ferrara in esclusiva su violanews.com

Benedetto Ferrara

Di cosa avevamo bisogno? Vediamo: sentimento, appartenenza, presenza, divertimento, futuro.  Premessa: se il calcio oggi ti dice che non puoi avere il massimo perché il massimo è per pochi eletti che vedono bene di tenersi stretti i loro privilegi, allora cosa resta se mancano tutte quelle parole che spiegano le ragioni di una fede? Poco o nulla. Beh, adesso qualcosa è cambiato e somiglia tanto a una vera e propria rivoluzione. La trovi in semplici gesti e in fatti che sono veri e propri segnali. Partiamo dalle cose apparentemente più semplici: Rocco che suona l’inno della Fiorentina al pianoforte. Joe che offre da bere ai tifosi che cantano con lui nel pub. Basterebbe questo per spiegare il cambio di passo. Ma c’è sempre quello che dice: sì, vabbè, queste cose non costano niente.

Beh, insomma. Non è proprio così, se poi prendi Chiesa e stravolgi quelle tristi certezze che hanno accompagnato un pezzetto della nostra vita. Chiesa resta. Non solo, prendi Ribery per fargli capire che qui non si scherza. Un colpo mediatico, per alcuni. Miglior giocatore del mese per la Lega calcio. Oltre quei giochetti e quel sacrificio sul campo che ci fanno impazzire. Guarda tu la differenza. Poi prendi il giovane più promettente del gruppo e gli allunghi il contratto di quattro anni. E questo significa vivere il presente indicando ai tifosi la strada che ci aspetta. Il futuro, appunto. Tutto questo il giorno dopo aver messo una firma per l’acquisto del terreno dove sorgerà  il nuovo centro sportivo. Il tutto in quattro mesi.

Ogni paragone con il passato diventa inclemente. Quante cose, quante decisioni, quanta trasparenza. Ecco, sì. Prendi la comunicazione. Joe che va a parlare alle radio, Rocco che rilascia interviste, che segue la squadra da New York ma appena può salta sul volo che lo porta qui, tra la sua gente. C’è un rapporto forte con la città, c’è un rapporto di rispetto reciproco e disponibilità con i media. E c’è anche un nuovo social media manager che porta la Fiorentina in una realtà social di alto livello, dove la qualità tiene vivo l’orgoglio dei tifosi regalando una immagine degna del nome e di una maglia che ha qualcosa di magico, per la storia del calcio italiano per quella della nostra città.

Naturalmente ci sono anche tante altre piccole grandi storie in questo segmento temporale così breve. E tante altre cose da fare per il bene della Fiorentina e per quello di chi la ama. Ma ciò che sta accadendo sembra quasi  un sogno pensando ai giorni più grigi. D’altra parte mettersi dalla parte della gente che per te prende l’acqua, il freddo e tutto quello che sappiamo, è il modo più veloce per rimettere in moto i cuori infranti. E la strada è sicuramente quella giusta, come questo clima di entusiasmo e partecipazione collettiva generato dal new deal di mister Rocco e dei suoi uomini. Tutti sappiamo che arriveranno giorni meno simpatici, ma la forza e la compattezza di questo gruppo (società, squadra, città) sapranno resistere alle difficoltà. Pensandoci bene, non ci voleva così tanto per mettere in moto quell’empatia che serve per ridare a Firenze ciò che cercava da tempo. O forse sì, forse serviva il cuore. E quello non lo compri. E né puoi prenderlo in prestito con diritto di riscatto. Firenze aveva fame d’amore e di calcio. Fatto. Fast, fast, fast. And Furious, ma col sorriso. Sempre. 

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