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Wolski: Il momento di un talento

Prestazioni convincenti, che sia definitivamente sbocciato?

Redazione VN

Se vi chiedessero chi è il giocatore della Fiorentina più chiaccherato nelle ultime settimane, la risposta sarebbe ovvia per tutti: Mario Gomez. Forse sì, Gomez in questi giorni si sarà preso tutta la scena (visto il suo agognato rientro), ma il nome più gettonato ultimamente a Firenze e dai tifosi viola è un altro. Chi? Rafal Wolski. Arrivato a Firenze dal Legia Varsavia a gennaio 2013 nel mercato di riparazione e strappato alla concorrenza importante di squadre internazionali come Borussia Dortmund.

Considerato in patria un vero talento, in grado di incantare tutti con estro, fantasia, dribbling e un controllo palla che in pochi vantano alla sua età. Nel Legia, prima di passare alla Fiorentina, in un stagione è riuscito a collezionare 35 presenze complessive e 8 gol (non male per un trequartista che doveva compiere ancora 20 anni). In molti, sia in Polonia che in Italia, hanno speso buone parole per il giovane Rafal, paragonandolo spesso a un certo Zinédine Zidane, che a detta degli esperti lo ricorda molto per le doti e le caratteristiche tecniche.

Oggi il ragazzo sembra pronto a sbocciare e i tifosi lo acclamano sempre più tra i titolari, viste le ultime sue apparizioni sempre più convincenti e le prestazioni negative di certi suoi compagni, ma il giovane centrocampista polacco ha avuto molti problemi all'inizio nonostante le buone referenze che venivano dall'estero. Nei primi mesi in Italia, infatti, Wolski ha avuto problemi di inserimento per difficoltà nell'apprendimento dell'italiano. Proprio per via dell'italiano  non riesce ad entrare subito nel gruppo di Montella non comprendendo a pieno il gioco e gli schemi dell'allenatore viola. Oltre ai problemi di lingua il centrocampista polacco classe '92 deve fare i conti anche con una fragilità fisica. Si pensa infatti che sia troppo "leggerino" per la Serie A ed infatti, fino a fine stagione non riesce mai a mettere piede su un campo di gioco della Serie A.

L'esordio tanto atteso in Serie A arriva a Pescara (nella scorsa stagione), poi da lì tanta panchina e qualche apparizione, fino al gol contro l'Atalanta un mese fa. Con quel gol Wolski ha incantato i tifosi viola e tanti sono stati i paragoni per quella giocata (addirittura quello col Divin Codino). Contro la Lazio, quando è subentrato, è apparso sicuramente uno tra i più freschi a livello mentale e di gamba. Pochi giorni dopo ha dato letteralmente show in nazionale U21 con una rete, un assist e un rigore procurato. Anche ieri a Torino non si è fatto prendere dall'emozione o la paura che può far venire uno stadio come lo Juventus Stadium e ha dimostrato di esser in ottima condizione fisica e pronto per la Serie A.

Le qualità del ragazzo sono innegabili e in molti ultimamente hanno iniziato a crederci e sostenerlo. Certamente Wolski non ha ancora dimostrato niente. Il suo è un talento che è stato continuamente tarpato da vari fattori fin dall'inizio: l'ambientamento, il passaggio dal campionato polacco alla Serie A, la lingua italiana, la fisicità, la concorrenza agguerrita nel suo ruolo. Tutti fattori che hanno inciso nella sua crescita calcistica e forse probabilmente l'hanno limitata. Ora però Rafal sembra aver superato tutti questi ostacoli, e anche se rimane la concorrenza  a centrocampo, sembra non aver paura dei compagni più esperti e anziani di lui. Ora Rafal vuol solamente giocare e dimostrare di esser il giocatore che realmente è al suo allenatore e ai suoi tifosi. Ormai Wolski, con le sue brevi apparizioni e giocate, sembra aver conquistato i tifosi viola, ai quali non basta più di vederlo in campo l'ultimo quarto d'ora di gara ma richiedono sempre più la sua presenza tra i titolari.

LEONARDO VIGNOZZI