Tanta voglia di guardare avanti, lasciandosi alle spalle un giugno a dir poco scoraggiante. L'aggettivo calza a pennello nella sintesi delle ultime settimane viola, scivolate via tra colpi di scena a ripetizione e quel sali e scendi perpetuo che alla fine lascia l'amaro in bocca. La sensazione che oggi trasmette la Fiorentina è questa: più dubbi che certezze. E un filo di paura (forse più di un filo) per quello che potrebbe ancora succedere dopo anni di scelte sbagliate e classifiche deprimenti. C'è però il rovescio della medaglia, come le idee, dalla freschezza e dalla voglia di emergere di un allenatore in rampa di lancio, Italiano. Oppure l'acquisto (record per la Fiorentina) di Nicolas Gonzalez, tra i talenti più cristallini del Sudamerica.
La riflessione
Voglia di una Fiorentina leggera. Anzi, leggerissima (ma solida). Primo tema: il regista
Gli strascichi di un mese passato sulle montagne russe, ma anche tanta voglia di mettersi tutto alle spalle e ripartire. Parlando di calcio
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La nuova stagione riparte da loro. E dalla buona volontà della famiglia Commisso. Di Gattuso, Iachini, Prandelli e degli addii consumati nelle ultime ore, sinceramente, c'è poca voglia di parlare. Tracciamo una riga e proviamo a ripartire, per l'ennesima volta, mettendo da parte i timori legittimi di chi, guardandosi alle spalle, sente scorrere un brivido freddo lungo la schiena. Chi si compra? Ma il regista? E il vice Vlahovic? Non vediamo l'ora. Perché è questo che ci manca, quel briciolo di leggerezza in più da aggiungere a una solidità da (ri)trovare, senza il pensiero di sgradevoli sorprese. Partiamo noi, buttando lì uno dei temi più importanti della campagna acquisti appena iniziata: il regista, ruolo fondamentale nel gioco di Italiano. Le basi della nuova Fiorentina poggeranno anche dal giocatore designato per dirigere le operazioni in mezzo al campo. Sensi? Torreira? Oppure profili meno affermati come Dorsch, De La Cruz e Ricci? Scegliete voi, basta che si parli di calcio. Finalmente.
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