Sliding doors. Porte girevoli in italiano. Quelle che Dusan Vlahovic ha vissuto nella partita di Coppa Italia contro l’Udinese. Era il 25 novembre 2020, lo stesso stadio di domenica prossima, la Dacia Arena. Minuto 36: il serbo ruba palla approfittando di un errore della difesa bianconera, avanza e dal limite dell’area spara il pallone in curva. L’attaccante si rammarica, i tifosi imprecano (per non dire di peggio). L’errore dell’ex Partizan Belgrado, alla fine, passa in secondo piano per via del gol di Montiel nel secondo tempo supplementare.
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Dusan, ricordi? L’errore di Udine e la svolta della stagione
Vlahovic e la "ciabattata" in curva contro l'Udinese in Coppa Italia. Da quel momento il serbo ha cominciato a ingranare. Sono già 9 i gol in campionato. Ci sono buone probabilità che arrivi a 15-16
Dusan, fino a quel momento a segno solo nella sconfitta del 2 ottobre contro la Sampdoria, avrebbe potuto abbattersi. Niente di tutto ciò. Si è rialzato, Prandelli ha continuato giustamente a dargli fiducia, ingrediente fondamentale per un attaccante. Vlahovic ha risposto presente. Ci ha messo un po’ prima di carburare bene, poi è sbocciato. Contro il Milan ha colpito il palo (decisiva la deviazione di Donnarumma), contro l’Atalanta è stato uno dei pochi a salvarsi in un pomeriggio nerissimo per la Fiorentina. Suo l’unico tiro viola, respinto in angolo da Gollini, al termine di un contropiede condotto in solitaria. Dopo il disastro di Bergamo è iniziato lo show: gol contro Sassuolo, Verona, Juventus, Lazio, Cagliari, Crotone, Sampdoria e Spezia. Lo score parla di nove reti, di cui otto sotto la gestione Prandelli, uno che con gli attaccanti ci sa fare eccome. Considerando che non siamo nemmeno a marzo, ci sono buone probabilità (tocchiamo ferro) che Dusan arrivi a quota 15-16 gol. Un bottino niente male.
Strano a dirsi, ma... benedetta fu quella ciabattata in curva.
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