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Vista dalla Fiesole: “Una gioia a metà”

I Viola vincono 1-0,  ma l’infortunio smorza l’entusiasmo (COMMENTA)

Redazione VN

Dopo tanta attesa in mezzo a panettoni e partite di Premier League, il calcio fa ritorno a Firenze. Imbacuccati ben bene, ci avviamo verso il Franchi per Fiorentina-Livorno. Il “derby” di Toscana è visto positivamente dal popolo viola: “Secondo me loro non sono all’altezza, per me finisce 3-1” ci dice un tifoso sulla trentina. Saliamo le gradinate e prendiamo posto sopra il Fiorenza in attesa del match. “Se torna ora Gomez, si fa una coppia con Rossi roba da urlo” dice un tifoso con qualche primavera sulle spalle; sapremo dopo il match che probabilmente non potrà essere così.

Dopo aver ricordato l’indimenticabile Eusebio, le sciarpe tornano in alto e riscorre il solito brivido di tante altre domeniche: i viola sono pronti per una nuova sfida. Tagliavento dà il via alle danze: la partenza dei nostri non è proprio quella che ci aspettavamo. “Sì, si sta attaccando, ma non si riesce a sfondare”: il Livorno ha schierato cinque uomini in difesa e tutte le vie per la rete sono intasate. I labronici cominciano a perdere tempo già al 12’ e lo stadio si imbufalisce: “Vi mancherà il tempo alla fine..!”; la situazione è decisamente irritante, ma il direttore di gara non prende ancora provvedimenti. Il primo tempo sembra scivolare via così, senza sussulti, senza patos, ma solo con Schiattarella che ci mette le vere mezzore a battere un fallo laterale o un calcio di punizione: “Che ti movi!!” si esclama a più riprese in curva. Intorno alla mezz’ora ci facciamo vedere sotto porta: Borja per Rossi, con quest’ultimo che va alla conclusione di poco a lato. Poi per il resto poco o niente: usando un francesismo, ci girano abbastanza le scatole.

Passiamo un tedioso intervallo, pensando a come questa Fiorentina sia nettamente superiore ai suoi avversari: il Livorno si salva fondamentalmente grazie al suo piglio catenacciaro e alle sue lunghe perdite di tempo. L’attesa per l’inizio della seconda frazione è insopportabile: “Oh, ma ora dovrebbe ricominciare!”. Finalmente il secondo tempo ha inizio: subito occasione per noi, con Cuadrado che impegna Bardi. Adesso sembra che i nostri vogliano letteralmente schiantare gli avversari: Borja a Vargas che da pochi passi si fa fermare dall’estremo difensore. Le sensazioni sono buone e il gol sembra maturo: “Dai che gliene facciamo una sacchettata!”. In realtà, passato il 60’, rischiamo tantissimo: Mbaye fa tremare la traversa con un colpo di testa; tremiamo anche noi. Adesso il match è gradevole: “Madonna che s***o!”; Rossi spalle alla porta prova la conclusione, ma viene deviata in angolo da un difensore. Corner di Borja, spizza di testa Gonzalo e finalmente ci ruzzoliamo sui seggiolini: “Vai, o perdi tempo ora!” grida un nostro coetaneo sommerso dall’esuberanza dei suoi amici. Come capita spesso nel calcio, soltanto un minuto più tardi le emozioni sono totalmente diverse: Rossi è a terra dolorante in seguito ad un contrasto con Rinaudo. Le facce di chi ci sta intorno si fanno improvvisamente tristi: si rialza Rossi, ma zoppica vistosamente con le mani sul volto. “Certo che noi ci s’ha una sfiga incalcolabile eh!”. Ci si lamenta, si bestemmia: il capocannoniere della Serie A, ma soprattutto della Fiorentina, esce di scena e chissà quando ritornerà. Adesso ogni pallone toccato da Rinaudo viene accompagnato dai fischi di tutto il Franchi.

Il finale è una dura lotta per mantenere quel misero gol di vantaggio: a poco più di 10 minuti dalla fine, Paulinho scarta Neto e Gonzalo salva miracolosamente sulla linea, ma il pallone torna a Benassi che di testa costringe Neto ad una gran parata. Rischiamo grosso: Neto compie un vero e proprio miracolo su un’altra conclusione di Benassi; “Grande Neto!” e forse il brasiliano si riscatta. A 2 dal termine ci mangiamo un gol con Cuadrado (non propriamente in giornata) e passiamo gli ultimi 5 minuti di recupero con grande apprensione. Ma alla fine arriva il triplice fischio e i tre punti sono in cassaforte. “Dispiace per Rossi, ma sembra non sia una cosa troppo grave” – “Madonna santa, ho sentito dire che forse ha finito qui la carriera”: circolano senza sosta voci contrastanti su Pepito e nessuno sembra completamente soddisfatto dalla serata e dalla vittoria. La gente cammina di passo nel piazzale sotto la Fiesole visibilmente preoccupata per il suo bomber, sperando in un colpo di fortuna in mezzo a tanta iella.

ARTURO LEONCINI