Dopo l'estate del Mondiale, la sconfitta con la Roma e l'odiata pausa per la Nazionale, il calcio che conta torna finalmente a Firenze: c'è Fiorentina-Genoa; sotto un sole cocente ci lanciamo nella baraonda delle strade limitrofe all'Artemio Franchi. Nuova stagione, nuovi disagi: arrivati all'entrata dei tornelli sotto la Fiesole, siamo costretti a fare un quarto d'ora di coda per via dei nuovi sistemi di prefiltraggio; “Gnamo, che ci si move..!” - “Se ne'nventano sempre una nova!”. Entrati respiriamo la dolce aria dello stadio e rimaniamo abbagliati dai mille colori che risplendono sotto un solleone decisamente estivo: a un'ora e mezzo dall'inizio del match la curva è già stracolma.
news viola
Vista dalla Fiesole: “Segnare… non guasterebbe!”
La Fiesole sostiene la squadra, ma i tre punti (e i gol) non arrivano
“Io spero divvincere, poi c'è da riscattarsi dopo Roma” - “Vediamo se Gomez si ripiglia e la butta dentro”: tra commenti più o meno speranzosi, notiamo la presenza di centinaia di bandierine rosse disseminate per tutto il parterre; “Ma che si fa la coreografia?” - “Mi sa di sì sai, ci s'hanno anche noi le bandierine!”. Dopo cori improvvisati e applausi scroscianti durante il riscaldamento, ecco lo spettacolo della Fiesole: le nostre bandiere formano una coreografia mozzafiato che accompagna le due squadre in campo mentre l'immortale inno di Narciso scalda i cuori di chi lo canta. L'ambiente è carico e la gente non vede l'ora di poter sostenere i propri colori con voce e passione: Orsato fischia e si parte. Dopo una fase piuttosto confusa condita da lanci un po' imprecisi e a casaccio, un urlo ci si strozza in gola: “Dai Mario Vai!!!” - “Porca miseria icché ha sbagliato...”; su cross di Aquilani, Gomez cicca la palla di testa a un metro dalla porta. “Vai, s'è belle ripreso da dove s'era finito” - “Ma sta' zitto, o gufo costì”: purtroppo la situazione non migliora assolutamente, con Cuadrado che da posizione ottimale spara alle stelle con il sinistro; “Maremma cane, ma 'ndove 'gli ha tirato?”. Poco dopo sta a Babacar farsi negare il gol da Perin, con Borja sulla ribattuta che conclude sopra la traversa a porta quasi vuota. Questa fase del match viene accompagnata da boati continui, con il pubblico che per un attimo quasi gioisce ma poi si dispera: dopo un consueto gran possesso palla, anche Aquilani perde l'attimo facendosi anticipare da Perin davanti alla porta. “Vai vai, fischia la fine che è meglio”: fine primo tempo.
“Io vorrei capire lo s***o che ci s'ha...” - “Sì ho capito, ma se non la butti dentro a questo giochino e 'un tu ci puo' giocare..!”: l'intervallo è molto discusso e nessuno si dà pace; la Fiorentina non riesce a segnare nonostante un dominio sensibile sul campo. Dopo un quarto d'ora interminabile le squadre scendono nuovamente in campo: non c'è nemmeno il tempo di mettersi in piedi sul seggiolino che Babacar sfiora ancora il vantaggio con un destro a giro; “A me questa partita mi ricorda vagamente Fiorentina-Pescara...” - “O che ci stai zitto..?”. Dieci minuti più tardi e Aquilani spara addosso a Perin che respinge. Passano cinque minuti e sempre il numero 10 viola si fa fermare dal portiere rossoblù: “Ma porciaccia di quella miseria che la provi ad angolare un pochino..!”. Intanto Bernardeschi entra per Gomez: “Questo cambio io non lo capisco”. Poi il gelo: l'odiato Pinilla ci prova in sforbiciata sfiorando la rete; “Ecco, adesso ci stava proprio bene sì... Madonna che paura!”. “Dai, dai!”: l'ambiente si scalda e la curva canta a squarciagola; sentiamo l'odore della preda. Alonso si esibisce in un sinistro al volo che va a lato di poco (“Fuori? Non l'avrei mai detto eh...”), poi Roncaglia, da ex, cerca di farci un regalo: rosso per l'argentino e Genoa in dieci. Adesso partono gli ultimi disperati assalti, forti della superiorità numerica acquisita: lo stadio è una bolgia, con il pubblico che sembra quasi spingere fisicamente i ragazzi sul manto verde. Confusione, delirio, tensione: Alonso per poco non aggancia l'ennesimo lancio di Pizarro, Aquilani e Bernardeschi sotto porta non riescono a concretizzare e Rosi ci fa rabbrividire per qualche secondo.
Nel recupero tentiamo il tutto per tutto, con Gonzalo che scheggia la traversa di testa e Bernardeschi che si fa fermare da Perin, anche se in fuorigioco: ma la partita finisce e sale la delusione; “Madonna che giramento...” - “Tanto se non la metti dentro tu puoi giocare bene quante tu vuoi ma...” - “Sentite nessuno mi dica 'vicino conta solo a bocce' che sennò m'i******o sul serio”. Repressa (purtroppo) quella voglia matta di urlare a squarciagola per un gol, ce ne torniamo a casa con un po' di dubbi, ma anche con un'inguaribile speranza per le partite a venire: "Però ogni tanto segnare... non guasterebbe!".
ARTURO LEONCINI
© RIPRODUZIONE RISERVATA