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Vista dalla Fiesole: pioggia… di polemiche e di ironia, poi Babacar fa tornare il Sole

Prima la contestazione, poi la pioggia: Babacar allontana le nuvole e regala i tre punti

Giacomo Brunetti

"La Fiorentina doveva vincere, così è stato. E doveva piovere, così è stato. Anzi, per un minuto buono è anche grandinato. Lo stadio si riempie all'ultimo, in fondo la cornice di pubblico non è neanche pessima. La sorpresa arriva invece dalle formazioni: c'era chi si era addirittura scordato di Milic, ma Sousa lo schiera al posto di Chiesa e, tra le varie cose, non ci dimenticheremo il tacco davanti al portiere per servire Kalinic. La partita si apre con l'estate, continua con l'autunno e termina con l'inverno: il tempo è stato così, pensare che siamo in primavera. Comunque la gara è a senso unico, un monologo però troppo sterile per poter esultare troppe volte. Inizia quindi la girandola delle polemiche e delle contestazioni, dei consigli e dei ricordi: nel mirino i Della Valle, ma gli striscioni sono veramente tanti. Poi Firenze si prende a cuore Bernardeschi e, con l'ironia propria dei fiorentini, gli regala una perla da custodire. Le solite imprecazioni per gli errori di Ilicic, qualcuno che ancora non ha ben chiara l'esistenza di Cristoforo, qualche tiro alto di Borja Valero: un primo tempo riassumibile così. Ma nell'intervallo, la pioggia di polemiche lascia spazio a quella reale: all'acquata, si dice dalle nostre parti.

"In tanti scappano al riparo, gli irriducibili - e soprattutto dotati di impermeabile - resistono sugli spalti a cantare: che poi sotto l'acqua è ancora più bello. La perturbazione accenna a diminuire, così i tifosi possono riprendere il proprio posto in curva. In tempo per vedere la rete di Babacar, qualche occasione ed esultare per i tre punti e per non aver preso così tanta pioggia come previsto. Dalle maniche corte all'abbigliamento adatto alle intemperie il passo è stato breve. Mentre il Patto per l'Europa continua e la strada è ancora lunga.

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