Il sold out per Fiorentina-Inter si ripercuote nelle zone limitrofe al Franchi: ci avviciniamo a tentoni verso il piazzalino che precede l’entrata ai tornelli; “Io stasera non la vedo male, c’è però quel Mazzarri...”. Entrati, notiamo la grande affluenza di pubblico: ci “accomodiamo” in posti abbastanza scomodi. “Io a Roma ci vo sicuramente” – “Bo io devo vedere come son messo a Maggio...”: sulle gradinate si discute ancora della Coppa Italia e della scorsa partita con l’Udinese; la carica di stasera nasce dall’entusiasmo di quella partita. La Fiesole si riempe gradualmente e gli spazi sono sempre più ridotti: stiamo a fatica in piedi sul nostro seggiolino. Quasi un quarto alle 9, è il momento: l’ambiente è carico e la curva è bellissima; sciarpe, bandiere e fumogeni creano uno scenario colmo di colori che ci emoziona. Pochi i tifosi dell’Inter: riempiono solo una metà del cosiddetto “formaggino”.
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Vista dalla Fiesole: “Noi stanchi e bruttini, ma loro ladri!”
L’Inter segna in fuorigioco e la curva attacca il Palazzo
Palla al centro e si può andare: al coro “forza viola alè” diamo la nostra spinta ai ragazzi. Dopo i primi minuti di studio, Neto fa una pazzia: allungandosi leggermente il pallone permette a Palacio di intervenire sul pallone in scivolata; fortunamente la sfera finisce sul fondo. “Oh Neto, ‘unn’è che se ora t’hai giocato bene la scorsa, tu poi fare queste cretinate..!”: la curva trema. Occasione per noi: punizione battuta da Mati, Handanovic non trattiene, ma nessuno riesce ad arrivare sul pallone. Dal 10’ in poi, l’Inter ci schiaccia e soffriamo abbastanza: continue azioni dalle fasce, il palo di Palacio (“Madonna che c**o”), la parata di Neto, l’esterno della rete colpito da Milito; siamo in piena agonia. “Si sta giocando malino eh...”- “E ci credo, cosa volevi combinare con Joaquin e Ilicic davanti!”: “finalmente” subiamo il gol dello svantaggio ad opera di Palacio. “Ci si merita”: non riusciamo ad esprimere un gioco convincente, tutti gli spazi sono otturati dai giocatori dell’Inter; speriamo solo che nell’intervallo Montella cambi qualcosa, anche solo a livello di mentalità.
”Secondo me Montella ha sbagliato, siamo spuntati” – “Se Iliicic vale 9 milioni, forse un milioncino lo valgo anch’io”: la curva è depressa e si lamenta; il gioco espresso da questa Fiorentina non piace, crea irritazione, sgomento. “Spero che Vincenzino cambi qualcosa, sennò davvero ‘un ce la fo a sostenello i’ secondo tempo”, ma rientrano in campo i soliti unidici della prima frazione. Il secondo tempo ha inizio: il piglio è diverso, si vede che qualcosa è cambiato. Palla al limite per Cuadrado che in mezzo a un selva di “tira”-“tira” pronunciata dallo stadio intero, manda in delirio il Franchi insaccando alle spalle di Handanovic. Follia allo stato puro sulle gradinate: andiamo avanti, indietro, ci spengono una sigaretta sul dorso della mano; è una gioia nervosa, covata per tutto il primo tempo, che esplode con rabbia e violenza. 1-1, lo stadio reagisce con potenza, spinge la squadra perché vede la possibilità di una clamorosa rimonta: un “Chi non salta nerazzurro è!” invade tutti i settori. Pian piano, però, l’euforia va scemando e il gioco risulta confuso e sconclusionato: tanti errori, poca sicurezza in difesa per i viola. Si va a scaldare Mario Gomez: la sua corsetta sotto il parterre di tribuna viene accolta da un fragoroso boato. Ma poco più tardi caliamo nuovamente nel gelo più profondo: non capiamo niente, riusciamo soltanto a scorgere tra il bandierone del Tucano e quello del Fiorenza la palla in fondo alla nostra rete; ha segnato Icardi; “Tanto era scritto che ce lo faceva”. Poco dopo sapremo che il gol è viziato da un fuorigioco evidente: “Hanno piagnucolato per tre mesi, alla fine li hanno accontentati” – “Volete un regalo? Passate da Firenze che tanto qui ve lo danno di sicuro, m***e!”. Poco dopo ecco l’entrata di Gomez, accolta festosamente, ma con tanto amaro in bocca per la rete appena subita.
Con la forza della disperazione, i nostri provano ad inventarsi qualcosa, ma affiorano soltanto le difficoltà e la stanchezza: ogni attacco viola si trasforma in un contropiede avversario che rischia di portare lo score finale sull’1-3. Corner per noi, Ilicic da buona posizione non riesce ad incornare a dovere: “Sei irritante! Sei inutile!” e la gente perde la testa. Continuano a scorrere i minuti, ma sembriamo in debito d’ossigeno e d’idee. Nel finale la palla che può cambiare tutto: Matri tenta la deviazione all’interno dell’area, ma Gomez non riesce ad arrivare sul pallone da posizione ravvicinata. Dopodichè triplice fischio. La Fiorentina ha perso non giocando un gran partita, ma allo stesso tempo è stata derubata con un gol subito in fuorigioco, questo è quanto: “Bravi eh, bravi, se non c’era Calciopoli a quest’ora navigavate nella m***a!” – “Sempre la solita storia, e noi gli si dà pure i soldi a tutto ‘sto schifo”. Ritorno a testa bassa per tutto il popolo viola: anche grazie all’incompetenza (o forse alla sudditanza?) dei direttori gara impegnati di recente al Franchi, la corsa al terzo posto si fa decisamente più dura.
ARTURO LEONCINI
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