Un caldo sole primaverile splende su Campo di Marte: la Fiorentina è chiamata a ritrovare la vittoria contro la Sampdoria dell'ex Vincenzo Montella. Le strade sono desertiche, come anche la situazione ai tornelli, nonostante le proiezioni parlino di 30mila spettatori previsti; “A me all'entrata mi hanno fatto tre controlli a fila” - “Anche a me, eppure non c'era coda” - “Vediamola in positivo allora”. Sulle gradinate il caldo comincia a essere tropicale, mentre le squadre si riscaldano e i “birrai” distribuiscono bibite: “Io ragazzi mi gnudo, non ce la fo” - “Birraio che ce l'hai l'acqua?” - “Io piglio il gelato”. Lo stadio è gremito e l'inno viola risuona in tutti i settori: la cornice di pubblico è notevole, come anche i colori sgargianti che offre la Fiesole. “Senti come si canta” - “Guarda c'è Montella”: molti applaudono, pochi fischiano, il ritorno dell'ex mister è accolto con l'”educazione” che predicava Sousa. Prima dell'inizio del match, viene osservato un minuto di silenzio per la morte di Cesare Maldini: lo stadio applaude; “Chi non applaude non capisce un c***o”. Cori e applausi anche per il portiere-tifoso Emiliano Viviano: “Viviano uno di noi!”.
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Vista dalla Fiesole: “Affetti da una strana forma di pareggite”
Un altro pari e la Champions si allontana: il sogno svanisce in mezzo ai fischi
Finalmente si parte: la Fiorentina fa la partita e dopo poco Alonso dà l'illusione del gol al parterre di Tribuna; “Guarda in quello spicchio avevano già esultato tutti” - “O briachi!” - “Vabbè dai è uscita di poco comunque”. Successivamente Quagliarella prova una rovesciata delle sue, ma Tata interviene ottimamente mettendo in angolo: “Porca miseria qui s'è rischiato grosso” - “L'ha parata piccola questa”. Triangolano Borja e Ilicic, e lo sloveno davanti a Viviano insacca in rete: “Alè!” - “Ovvai! - “Bene che s'è segnato subito all'inizio!”; 1-0. I nostri controllano, ma non senza qualche affanno di troppo, soprattutto in fase difensiva: “Oh ma che si vòle liberare o no questo pallone?” - “Madonna ragazzi, basterebbe tiralla via invece di stare a fare i passaggini”. Tello, Babacar e Ilicic mancano il bersaglio per il 2-0, poi il senegalese subisce un presunto fallo non fischiato al limite dell'area viola (“Macché e gl'è stato un bocco lui!”), la sfera successivamente capita sui piedi di Alvarez che beffa Tatarusanu con un palo-gol: “Madonna ragazzi, ma basterebbe fare anche un fallo porcaccia miseria ladra!” - “Che difesa ragazzi” - “Tata però se non gli arriva centrale non la para mai, non pareva irresistibile”.
“Stavo quasi sognando una partita tutta in discesa, e invece...”: l'intervallo è un rammarico continuo, mentre la Roma vince il derby e il terzo posto pare adesso più un lontano miraggio che un obiettivo concreto; “'Lotteremo fino a quando la matematica non ci condannerà...' Sì sì, sarà anche così, ma se si gioca a questa maniera mi sa che si va in pochi posti!”. Inizia la ripresa e la Viola suona la carica: Ilicic conclude al volo costringendo Viviano a un grande intervento in angolo; “Madonna ragazzi, quando Viviano gioca contro di noi fa sempre delle belle partite” - “Qui Ilicic l'aveva messa bene”. Poi Babacar se ne va via in barella ponendo fine all'angosciosa prestazione di cui si stava rendendo protagonista: lo speaker chiama la sostituzione del numero 30 viola in favore di Zarate, il pubblico rumoreggia per il senegalese e successivamente acclama l'argentino; “Finalmente esce, non si poteva più vedere” - “Madonna non vorrei essere i'Baba, sta passando davvero un momentaccio” - “Non lo può vedere più nessuno, ha perso troppe occasioni”. È proprio il subentrato Zarate che impegna immediatamente Viviano a una parata sopra la traversa: “Hai visto, ma che ci voleva di molto?” - “Con 'Babacarro' queste cose non si vedevano”. La Samp rimane in dieci, doppia ammonizione per Correa: “Via ragazzi gnamo, adesso siamo anche uno di più” - “Scemo / Scemo”. Gervasoni fischia fallo al limite dell'area, punizione per Ilicic: “Gnamo Josip mettila come tu sai eh” - “Questa l'è bona..!”; la palla scheggia la traversa esterna impennandosi, mentre moccoli e bestemmie accompagnano la parabola di ritorno della sfera.
La Fiorentina attacca a testa bassa, ma la manovra viola non impensierisce più di tanto la difesa blucerchiata: “Via porca miseria, che si prova a spingere un attimino”. La curva intona cori per Giancarlo Antognoni, 62 anni qualche giorno fa, ma proprio sull'omaggio all'unico dieci Quagliarella impegna ancora Tatarusanu a un miracolo; “Porco cane che parata ha fatto questo” - “L'ha deviata e l'ha buttata sulla traversa” - “C'ha salvato”. Nel recupero Kuba segna in fuorigioco, esplode lo stadio, ma il guardalinee ha da tempo la bandierina alzata. Dopo 5 minuti addizionali anche il direttore di gara ne ha abbastanza e manda tutti sotto la doccia: il Franchi fischia, i tifosi sono delusi; “Bo, mancano le palle ragazzi” - “Non si riesce più a vincere” - “A me mi sembra che ci stiano pigliando a tutti per il c**o”. La Roma fracassa la Lazio 4-1, la Fiorentina totalizza il terzo pareggio consecutivo con squadre da retrocessione: “Ragazzi, ma se si pareggia con Verona, Frosinone e Sampdoria, le ultime del campionato, ma dove si vòle andare?” - “Chi ci parla di Champions adesso dovrebbe andare a farsi vedere da uno bravo” - “Ormai si può salutare: come diceva uno, 'vinceremo poi'”. È triste il ritorno a casa del tifo viola, nessun sorriso, solo persone che a testa bassa non hanno di che festeggiare: “Si dev'essere contratto una strana forma di pareggite!”.
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