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VIOLA VINTAGE – Mutu schianta il Chievo allo scadere e manda il Franchi in estasi

Era il 22 febbraio 2009 e la Fiorentina era appena stata battuta dall’Ajax in Coppa Uefa. Quante critiche per il gol del rumeno in pieno recupero

Stefano Niccoli

Ci sarà anche Adrian Mutu questa sera al Franchi. Fu proprio il rumeno, nella stagione 2008-09, a segnare allo scadere il gol decisivo contro il Chievo, avversario oggi della banda di Paulo Sousa. Facciamo un passo indietro nel tempo.

La squadra viola e quella gialloblù si sfidarono a Firenze il 22 febbraio 2009, alla venticinquesima giornata. La Fiorentina allenata da Cesare Prandelli era reduce in campionato dall’entusiasmante 3-3 di Marassi col Genoa (tripletta di Mutu) e dalla sconfitta interna per 1-0 con l’Ajax nei sedicesimi d’andata di Coppa Uefa. Il Chievo guidato da Domenico Di Carlo aveva, invece, pareggiato in casa col Catania per 1-1.

“La sconfitta contro l'Ajax ha causato un contraccolpo psicologico. Ora mi aspetto una reazione convinta, decisa: vogliamo i tre punti, necessari per mantenere il quarto posto. Sappiamo che tutto dipende da noi. Dopo una caduta ci siamo sempre rialzati. Nell'arco di una stagione ci sono sei, sette partite che possono portare a una svolta. Quella contro il Chievo è una di queste. Hanno detto che arrivano qua per vincere, quindi dovremo farci trovare pronti”, disse Prandelli alla vigilia.

La Fiorentina scese in campo con: Frey, Zauri, Gamberini, Kroldrup, Vargas, Kuzmanovic, Felipe Melo, Montolivo, Jovetic, Gilardino, Mutu. Il Chievo rispose con: Sorrentino, Frey, Yepes, Morero, Mantovani, Bentivoglio, Italiano, Marcolini, Pinzi, Makinwa, Pellissier. Arbitro: il signor Brghi di Cesena.

Furono i veneti a passare in vantaggio al tredicesimo del primo tempo: sponda aerea di Yepes su calcio d’angolo e tiro ravvicinato vincente di Morero. La Fiorentina sfiorò il pareggio con Felipe Melo, ma la botta dalla distanza del centrocampista brasiliano finì fuori di poco. All’intervallo la formazione gigliata fu fischiata sonoramente dai propri tifosi. Al 28’ della ripresa l’1-1: cross di Pasqual – entrato al posto di Vargas – e preciso colpo di testa di Gilardino. Al 37’ gli ospiti restarono in dieci per via dell’espulsione di Italiano, autore di un fallo su Kroldrup. Al 94’ Mutu atterrò Mandelli, l’arbitro fece giocare e sugli sviluppi dell’azione il rumeno segnò il sorpasso con un tiro dal limite su sponda di Gilardino. 2-1 e Franchi al settimo cielo. La rete del centravanti scatenò una mega rissa. I giocatori del Chievo se la presero col direttore di gara Brighi, colpevole di non aver fischiato il fallo a metà campo, e con Pasqual, reo di aver continuato il gioco nonostante il difensore clivense a terra.

“Mutu, no fair play. La Fiorentina va, Chievo infuriato”, titolò La Gazzetta dello Sport lunedì 23 febbraio. “Bravo Prandelli a trovare sempre una soluzione e bravo il gruppo a non mollare mai. Il nostro 2-1? Niente di irregolare, un contrasto come tanti”, disse Corvino nel post partita. “Non abbiamo un problema fisico, ci mancano velocità e reattività: i terreni sono pesanti e ne risentiamo, ho già detto tante volte che con una nostra casa guadagneremmo 6-7 punti. I fischi? Ogni tanto fanno bene: se i giocatori hanno carattere lo tirano fuori, e io i giocatori fischiati li faccio sempre giocare. Dispiace far gol con un uomo a terra, ma l'arbitro era a un metro e qualche volta c'è chi prova la furbata: Mandelli guarda l'azione e poi resta a terra. Avevo già dato la partita per morta”, dichiarò, invece, Prandelli. Parole dure quelle di Di Carlo: “Mutu ha fatto un'entrata da kung fu e poi gol: fosse stato il contrario, l' arbitro avrebbe fischiato e ammonito il giocatore. Non c'è stato fair play della Fiorentina. Melo? Non è stato ammonito nonostante i falli che ha fatto. Incredibile”.

A fine campionato la Fiorentina si classificò quarta a quota 68 punti, alle spalle di Inter (84), Juventus (74) e Milan (74). Il miglior marcatore viola fu Gilardino con 19 gol, dietro a Ibrahimovic dell’Inter (25), Di Vaio del Bologna (24) e Milito del Genoa (24).

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