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VIOLA VINTAGE – Che spettacolo il poker della viola di Malesani alla Lazio

Era il 10 maggio 1998 e all’Olimpico segnarono tutti i big. Fu una prova di forza della Fiorentina

Stefano Niccoli

Spregiudicatezza e divertimento. Due ingredienti tipici della Fiorentina di Alberto Malesani. Non si spiegherebbero sennò i quattro gol che i viola inflissero alla Lazio il 10 maggio 1998 allo stadio Olimpico.

Nel campionato 1997-98 le due squadre si affrontarono a Roma alla 33esima giornata. La Fiorentina, settima a quota 51 punti in classifica, era reduce dalla rotonda vittoria per 5-1 contro il Brescia, mentre la Lazio, quarta a 56 lunghezze, aveva perso per 1-0 a Lecce il fine settimana precedente. In più i capitolini erano stati battuti dall’Inter a Parigi nella finale di Coppa Uefa.

Gli ospiti scesero in campo con: Toldo, Tarozzi, Firicano, Padalino, Serena, Cois, Rui Costa, Amoroso, Edmundo, Batistuta, Oliveira. A disposizione: Fiori, Bettarini, Kanchelskis, Mirri. I padroni di casa, guidati dall’ex gigliato Eriksson, risposero con: Marchegiani, Grandoni, Nesta, Negro, Favalli, Fuser, Venturin, Jugovic, Nedved, Mancini, Casiraghi. Arbitro: il signor Farina di Novi Ligure. Fu un trionfo per la formazione di Malesani, capace di battere 4-1 i biancocelesti del presidente Cragnotti. I viola andarono in vantaggio al 13’: passaggio di Cois per Oliveira, tiro a giro di destro prima della linea di fondo e pallone in rete per lo 0-1. Il raddoppio arrivò al 24’: dribbling di Oliveira ai danni di Grandoni, cross nell’area piccola e conclusione vincente di Edmundo. La Lazio provò ad accorciare le distanze con una punizione di Nedved, ma la sfera finì di poco fuori. 40’: Batistuta rubò palla ad un imbarazzante Favalli e fece partire un diagonale che non diede scampo a Marchegiani. Passò un minuto e Serena batté Toldo con un colpo di testa diretto – purtroppo – all’incrocio dei pali. Al 68’ i padroni di casa rimasero in dieci per via dell’espulsione di Casiraghi. Con l’uomo in più, la Fiorentina fece poker all'85' con un tiro di Rui Costa dal limite. I tifosi biancocelesti subirono anche l’ironia dei cugini romanisti. Ad un quarto d’ora dal triplice fischio, infatti, un aereo affittato da alcuni tifosi giallorossi sorvolò l’Olimpico trascinando la scritta: “Cucù, scudetto e Coppa Uefa non ce so’ più. Forza Roma”.

“Quattro sberle alla Lazio, che diventa viola” e “Ne approfitta anche la Fiorentina. Incontrare la Lazio è una festa: la squadra di Eriksson non c’è. Incontenibile, la formazione viola detta gioco e stacca il biglietto per l’Europa. Biancocelesti inesistenti: salvano l’onore con la complicità della Fiorentina grazie ad un’autorete di Serena”, titolarono, rispettivamente, La Stampa e La Gazzetta dello Sport lunedì 11 maggio.

“Questa qualificazione Uefa è il minimo indispensabile”, disse Vittorio Cecchi Gori nel post partita. “Il presidente voleva dire che, a causa di eventi contrari, la squadra si è trovata con questa classifica”, fu la risposta di Malesani.

Alla fine del campionato 1997-98, la Fiorentina si classificò quinta a quota 57 punti, alle spalle di Juventus (74), Inter (69), Udinese (64) e Roma (59). Il miglior marcatore gigliato? Scontato: Batistuta con 21 gol, dietro a Bierhoff (27), Ronaldo (25) e Baggio (22).

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