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Verso l’Atalanta, Italiano: “Siamo in fiducia, su Piatek, Ikonè e i rigori…”

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Le parole del mister viola alla vigilia della sfida fondamentale contro i bergamaschi

Alessandro Bracali

A meno di ventiquattro ore dalla sfida contro l'Atalanta, Vincenzo Italiano parla ai giornalisti per presentare il lunch match - importantissimo - di domani. Ecco le sue parole.

Condizioni della squadra? Quando arrivano i risultati, crescono fiducia ed entusiasmo, ci si allena in modo diverso e questo è molto bello. Lavorare con questa clima è l'ideale. Abbiamo preparato una partita molto difficile, contro uno degli avversari più forti del campionato. Sono contento che la capienza sia aumentata, ci sarà tanta gente. Spero di trovare quella continuità che ci è un po' mancata fin qui.

Atalanta senza punti di riferimento offensivi? Già nella gara di Coppa l'avevano preparata in questo modo, hanno giocatori molto forti in attacco e non solo, ripeto, avremo davanti un avversario molto temibile. Mi piace molto Koopmeiners, è un giocatore duttile, un centrocampista polivalente che segna molto. Occhio anche a lui.

Dobbiamo resettare quanto fatto nelle due gare che abbiamo giocato e vinto contro l'Atalanta, quelle erano partite che potevano terminare in ogni modo. Dragowski? Alcune gerarchie a volte nel calcio vengono ribaltate, non dimentichiamoci che ha avuto un infortunio lungo ed importante. Domani torna lui, è un portiere di valore.

Giocare al livello dell'Atalanta vorrebbe dire tanto, vuol dire che anche noi stiamo diventando un gruppo con determinati valori. Per domani, ripeto, voglio vedere la continuità dopo due buone prestazioni e vittorie. Farlo anche per la terza partita consecutiva sarebbe importantissimo, dobbiamo fare questo salto dal punto di vista mentale e di consapevolezza. Il nostro è un percorso difficile ma possiamo crescere con questi ragazzi, abbiamo ampi margini di miglioramento.

Le parole di Allegri? Mi hanno fatto piacere, vuol dire che i nostri avversari pensano anche alla Fiorentina. Il lavoro che stiamo facendo è sotto gli occhi di tutti e mi rende orgoglioso. A Firenze si lavora bene, la passione che c'è per la Fiorentina è straordinaria, ci spinge a dare sempre il massimo. L'obiettivo è creare un'identità forte e spirito di appartenenza, la tifoseria e la città ne hanno bisogno. Non parliamo però di progetti, nel calcio è rischioso e difficile. Qui di sicuro si può costruire qualcosa d'importante. Personalmente adoro vedere la passione ed il clima che c'è qui.

Io allenatore meritocratico rispetto a quanto si vede in allenamento? Per me è l'unico modo di gestire nel miglior modo possibile un gruppo di venticinque calciatori. Tutti dobbiamo sentirci in discussione. L'appagamento non ci deve essere mai, nessuno può pensare di essere titolare inamovibile. Abbiamo sempre cambiato la formazione iniziale e questo ha dato i suoi frutti. Tutti in allenamento si impegnano al massimo.

Il lavoro degli esterni? Un aspetto su cui abbiamo lavorato tanto in settimana. Tutti loro hanno nelle gambe gol ed assist in più. Sono attaccanti e chiedo a tutti i nostri esterni di essere più presenti in zona gol. Creiamo tanto e ognuno di loro deve crescere a livello individuale. Nonostante tutto, comunque, abbiamo una media di due reti a partita, pensate se a questi aggiungiamo qualche gol in più dei nostri esterni...

Dopo il pari dello Spezia cosa mi ha fatto più arrabbiare? Ho temuto un'altra Empoli. Abbiamo disputato una grande prestazione ma forse con tanti, troppi errori. Abbiamo rischiato anche di perderla, ma alla fine grazie al nostro gioco l'abbiamo spuntata, per merito anche di un gol di un ragazzo che aveva sbagliato ma che si è rifatto subito. Bravo Amrabat.

La serata di La Spezia? Sono dispiaciuto per il clima e mi fermo qui. Lì ho vissuto due anni importanti, ringrazio i tifosi viola per il loro supporto di quella sera.

Piatek? Sono davvero contento di come stia giocando, ma anche per quello che ti dice e che vuol fare. E' un ragazzo ed un professionista esemplare. Sono rimasto stupito dalla persona che è. Pensa prima alla squadra e poi ai gol. Lega il gioco, ricordiamoci che a Bergamo aveva messo in porta due compagni. Sono soddisfatto anche di Cabral, di come sta lavorando e di come è sceso in campo a La Spezia. I rigori? Ne abbiamo parlato anche poco fa, in rifinitura. Non voglio stravolgere nulla, batte chi se la sente, l'importante è non vedere scenate in campo. Vediamo se superiamo questa maledizione.

Ikonè? Un ragazzo giovanissimo, è un esterno che fa dell'uno contro uno la sua arma migliore e si muove bene senza palla. Diventerà un giocatore importante per questa squadra, ma è arrivato in un reparto delicato, i suoi compagni sono avanti. Adesso capisce bene anche l'italiano, cresce giorno per giorno. In allenamento fa numeri straordinari e presto li vedrete anche in campo. Diamogli tempo, è un grande investimento della società.

Cosa manca a Maleh per diventare titolarissimo? L'esperienza e deve riempire maggiormente l'area di rigore. Diventerà un giocatore molto importante con qualche partita in più nelle gambe, sta iniziando a capire determinati aspetti di questo campionato così difficile.

Spezia-Fiorentina
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