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Veretout fa la differenza ed è meglio di Vecino. Sette gol e una forza: deve rimanere

Sette reti, due assist: il francese è la rivelazione della Fiorentina per questo campionato. Ne stiamo scoprendo il reale valore

Giacomo Brunetti

"Chi giudica un calciatore dalle prime battute, siano esse d'arresto o di gloria, pecca. Seppur venialmente. Guardare Bryan Dabo, bistrattato per le carenze tecniche e, dopo due mesi di apprendistato e di minutaggio risicato, capace di non far rimpiangere Milan Badelj, possedendo caratteristiche diverse ma fornendo la quantità necessaria per supportare il maggiore peso offensivo. Oppure Matias Vecino, all'Inter, che dalla celebrazione è passato alla panchina.

"La Fiorentina, intanto, si gode Jordan Veretout: un inizio travolgente, nella miseria proposta dai viola, seguita da un periodo, a cavallo del cambio di anno, caratterizzato da una flessione. Alla distanza, però, stiamo scoprendo il reale valore del francese, giunto a Firenze per sette milioni di euro dal Saint-Etienne e, soprattutto, a sette realizzazioni in stagione: cinque in Serie A, due in Tim Cup, issandosi a secondo miglior marcatore della squadra dietro al redivivo Giovanni Simeone. E peccato per il rigore sbagliato a Torino: per fortuna, la vittoria è arrivata ugualmente anche grazie a un suo gol, quando da rapace del centrocampo ha sradicato il pallone ad Acquah e si è involato verso la porta di Sirigu.

"L'impoverimento tecnico attuato in estate, se misurato nei singoli del centrocampo, porta buone notizie. Nel paragone tra Vecino e Veretout, con il francese che, idealmente, andava a sostituire l'uruguaiano, si può dire che alla distanza la scelta abbia pagato. Specialmente in fase realizzativa, dove si nota la vera differenza. Sette centri per il nuovo acquisto, una difficoltà - in maglia viola - legata anche ai numeri per l'attuale nerazzurro. Nella scorsa stagione segnò dopo trentanove conclusioni tentate, una doppietta che gli mancava dall'ultima giornata dell'anno prima, salvo aver siglato una marcatura contro il Qarabag in Europa League. Secondo per chilometri percorsi medi a partita, il cinismo e il destro di Veretout sono adesso anima per la Fiorentina: un tassello su cui costruire, privarsene in estate sarebbe un saluto troppo immediato.

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