Vendetta, tremenda vendetta

Ripicca, vendetta, come altro definire l'intromissione estemporanea della Juve nella trattativa, ormai conclusa, tra Fiorentina e Berbatov. I bianconeri ci vogliono far pagare il no alla cessione di Jovetic? Non ci può essere altra spiegazione. Complimenti alla Juve per lo stile. Dopo il bagno di umiltà a cui i bianconeri erano stati costretti con la retrocessione in serie B, lo confesso, il loro livello di antipatia era un po' calato, se la battevano con la prosopopea berlusconiana del Milan e con la costante sovraesposizione mediatica della Roma. Ma la Juve è un'odiosa di razza e in pochissimo tempo ha recuperato le posizioni perse. Azzeccate tutte le mosse: l'ingaggio di un allenatore arrogante e presuntuoso, refrattario al rispetto delle leggi che regolano il calcio (che è il mondo che gli ha dato soldi e notorietà); un presidente chiacchierino che non perde occasione per polemizzare, ma senza avere né la dialettica, né la sottile ironia dell'Avvocato con il quale condivide solo il cognome; il caso delle stelle sulla maglia e del numero degli scudetti; l'irriconoscenza per il proprio giocatore simbolo, Del Piero, la cui serietà certo mal si sposava con l'attuale modo di operare juventino. L'intromissione tra Berbatov e la Fiorentina è un'entrata a gamba tesa, una mossa rozza e meschina. Sì, cari gobbi, siete tornati con la consueta prepotenza in testa alla classifica degli odiosi e degli scorretti. Chi non salta Juventino è...

Ora però si misura anche la serietà del giocatore. Ha trattato a lungo con la Fiorentina, ha trovato un accordo economico e ha accettato il trasferimento: non basta, può bastare, un' offerta last minute, anche se appetibile, per buttare all'aria tutto. Un tempo la parola data e una stretta di mano valevano più di un contratto. Chi ha deciso che non è più così?

Francesco Matteini - Blog: http://violaamoreefantasia.myblog.it