Una stessa linea guida

Due situazioni simili, lo stesso trattamento e la stessa logica. Nel giro di 24 ore la Fiorentina ha negato una grande soddisfazione sportiva sia a Valon Behrami che a Facundo Roncaglia, il primo privato della convocazione alle Olimpiadi, il secondo della finale di ritorno di Copa Libertadores. Il tutto facendo perno su diritti che il regolamento riconosce alla società gigliata.

Il motivo è sempre lo stesso, salvaguardare l’integrità fisica dei propri tesserati. D’altronde Behrami ha disputato la seconda parte di stagione allenandosi poco proprio per problemi di infortuni, ed un torneo come l’Olimpiade, in un periodo di preparazione provvisoria, può essere pericoloso. Il giocatore però, come sappiamo, non l’ha presa molto bene, anche perché ci teneva molto a rappresentare il suo paese a Londra (leggi qui).

Probabilmente avrà ancora più motivi per risentirsi della scelta della Fiorentina Facundo Roncaglia. I viola per salvaguardare il loro nuovo acquisto hanno chiesto un indennizzo molto alto in caso di infortunio nella finale di ritorno di Copa Libertadores, tanto da convincere il club a rinunciare al difensore autore anche di un gol all’andata (leggi qui). Nel caso di Roncaglia non si trattava di un torneo, ma di soli 90 minuti, giocati senza problemi fisici alle spalle (almeno così sembra e si spera, visto che sarà il prossimo colpo della Fiorentina). Non a caso il giocatore si è definito “turbato” alla notizia della rinuncia forzata.

La linea guida è unica, prima delle soddisfazioni personali c’è la squadra, e la squadra in questo momento ha bisogno di entrambi i giocatori a disposizione il prima possibile. Due scelte comprensibili, anche se discutibili, soprattutto per i tempi del veto imposto a Behrami, più che per una decisione che ha tanti precedenti nella storia dei Giochi Olimpici. Resta da vedere se ci saranno ricadute a questo impedimento, magari in sede di discussione del rinnovo.

FRANCESCO CIANFANELLI

- Intanto Behrami continua ad allenarsi da solo