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Una rondine non fa primavera ma…

La prima in Copa Euroamericana della Fiorentina regala belle sorprese ai tifosi viola. Vediamo insieme quali

Redazione VN

Pasqual aveva chiesto comprensione per le gare in Sudamerica e forse dovremo averne nei prossimi match a causa di spostamenti non certo agevoli con cambi di clima e fusi orari. Certamente il capitano aveva per così dire "messo le mani avanti" perché non si sa mai cosa potrebbe accadere dopo poche settimane di preparazione ed invece ne è uscita una Fiorentina gagliarda, combattiva e precisa anche in quella fase difensiva che ci aveva preoccupato tanto nella scorsa stagione.

Come da titolo, cari amici, una rondine non fa primavera e non è certo il caso di fare trionfalismi per questa bella vittoria, ma ci portano a casa alcune considerazioni che vorrei condividere con voi in questa domenica di fine luglio.

In difesa da rivedere Tatarusanu in difficoltà nelle uscite alte, ma diamogli tempo di ambientarsi con la squadra per giocarsela al meglio con Neto. La sorpresa positiva è stata la prova di Facundo che con la valigia in mano ha sfoderato una gara senza pecche come non gli vedevamo fare da tanto. Sicuro Gonzalo come sempre, anche Alonso ha mostrato di poter recitare il ruolo di centrale di sinistra che Montella gli sta insegnando.

A centrocampo mi è piaciuta la grinta e la corsa di Piccini (da rivedere però in alcune azioni difensive un po' troppo macchinose) e la sicurezza di CarneadeBrillante che ha fatto vedere qualità per noi inaspettate. Wolski e Borja mi sono sembrati un po' a disagio contro il gioco maschio degli argentini, ma si tratta di poca cosa nel contesto della gara.

E veniamo all'attacco: Marione Gomez agile come una gazzella già a fine luglio è stata una sorpresa, ma dove vorrei soffermarmi è sulle prove dei due baby attaccanti. Bernardeschi ha sbagliato solo la cosa più facile: un tiro di sinistro indisturbato in area di rigore. Peccato. Per il resto intelligenza di gioco, agilità e tecnica: molto bene, molto bravo. E il Baba? Ha giocato meno ma si è fatto largo a spallate tra i rocciosi argentini regalando una palla d'oro a Vecino: Baba è il vice Gomez, Berna il vice Pepito e poi non dimentichiamo che a casa si sta allenando Rebic. Forse sarebbe il caso di spendere i soldi per altri ruoli piuttosto che in attacco.

In conclusione ha ragione Montella a lodare il gruppo e la grinta mostrata in campo. Se il gruppo mostra un po' di sana spregiudicatezza portata dalla giovane età di qualche bella promessa non può che guadagnarci in un campionato che si annuncia senza un leader incontrastato e con un Mondiale alle spalle che a molte squadre potrebbe anche pesare con singoli campioni appesantiti dall'estate brasiliana.

Per chiudere: è vero che una rondine non fa primavera, ma chi ben comincia...

SAVERIO PESTUGGIA