Da quando in riva all'Arno sono arrivati due calibri massimi come Daniele Pradè ed Eduardo Macia, Firenze si è riscoperta amante del calcio spagnoleggiante, fatto di un efficace gioco palla a terra che esalta le doti offensive di un gruppo chiamato, tutto, a spingersi in attacco. Non a caso la Fiorentina di Vincenzo Montella (ex attaccante e non è un particolare di poco conto), si affida molto sulle ali, sugli esterni che hanno il compito di spingere e di effettuare entrambe le fasi: offensiva e difensiva in ripiegamento. Ma questo gruppo si sente sempre più sudamericano. Qualche nome? Rodriguez, Roncaglia, Pizarro, Cuadrado, Mati Fernandez, Romulo, Vecino. Tutti giocatori provenienti da Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Uruguay. E se provassimo ad andare oltre i confini del Sud America? Ecco che troviamo un nome, su tutti, che maggiormente incarna l'ideale del gioco tipico di quei paesi: Borja Valero. Spagnolo dal tocco argentino (non a caso il suo mito resta Fernando Redondo, soprannominato il ballerino di tango per le sue movenze).
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Una Fiorentina sempre più “Olè”
Tanti i giocatori sudamericani e spagnoli. Adesso Joaquin… (COMMENTA)
Non è di sicuro un caso: Macia conosce a memoria centinaia di giocatori provenienti da quei paesi e, tra l'altro, gli ultimi nomi di mercato lo confermano: Marcos Alonso e Joaquin Sanchez Rodriguez. Altri due esterni di marca spagnola. Altri due giocatori di talento puro pronti ad inserirsi nel calcio più divertente e scintillante della Serie A. E non è un caso, ancora una volta, se questa Fiorentina ha attirato l'attenzione dei media e dei tifosi proprio in quei paesi sopracitati, dove il calcio prima è pensato per emozionare ed incantare. Ecco perché, specie in Spagna, la Fiorentina è molto più seguita delle cosiddette big del campionato. Ed ecco perché, in conclusione, concludere affari con l'esperto Macia è sinonimo di garanzia ed affidabilità. Una Fiorentina sempre più "Olè", come quando i tifosi si esaltano per il torello praticato in campo, frutto del possesso palla in stile Barcellona. Che poi é stato lo slogan coniato fin dall'autunno dai colleghi del Corriere Fiorentino a cui va riconosciuta la primogenitura della denominazione Olè. Ma questa, dicevamo, è la Fiorentina. Tutta un'altra storia. La nostra.
MATTEO DOVELLINI
Twitter @MatteoDovellini
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