Una coppa tira l’altra

A cavallo tra gli anni '90 e il 2001 a Firenze su ogni pensilina dell'Ataf, sui contatori dell'elettricità, sulle cabine telefoniche si poteva trovare un adesivo con il tema Fiorentina e la scritta "Una coppa tira l'altra". In quegli anni in riva all'Arno qualche trofeo arrivò, probabilmente ne sarebbero potuti arrivare di più ma tant'è. L'ultimo capitano ad alzarne uno, proprio la Coppa Italia, fu Manuel Rui Costa nel 2001. Da lì a breve sarebbe degenerato il collasso societario già in atto ma il destino ha voluto che in pochi anni la Fiorentina tornasse in alto e competitiva. Con Prandelli prima, con Montella adesso: i gigliati convincono tutto il paese per gioco e risultati ma non sono ancora riusciti ad alzare un trofeo. Oggi la volontà dettata dalla famiglia Della Valle è chiara e semplificandola si potrebbe ricollegare proprio a quell'adesivo: partire dalla Coppa Italia per cominciare un ciclo vincente che arricchirebbe la sede viola.

Per arrivare alla finale, di Roma o chissà dove (clicca qui), occorre superare l'Udinese in 180 minuti. Si comincia stasera e, come sovente capita dall'inizio di questa stagione, Montella è costretto a reinventarsi la formazione per via dei numerosi infortuni. In campo ci saranno comunque giocatori come Pizarro che quel trofeo lo hanno già alzato ben tre volte. L'esperienza nel sapersi gestire in 180 minuti e la capacità di reagire alla sconfitta di Cagliari non mancano. Lo sprint finale, o meglio verso la Finale, comincia questa sera a Udine: se la meta verrà raggiunta i viola a Maggio dovrebbero presentarsi con Mario Gomez e Alessandro Matri, forse pure con Giuseppe Rossi. Un passo per volta. La storia ha dato il suo appuntamento, tocca alla Fiorentina presentarsi con abito da regina.

STEFANO ROSSI

Twitter @StefanoRossi_