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Un Toro…da corsa

I granata tornano a sognare in grande grazie alle scelte di Ventura (COMM)

Redazione VN

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un Torino così in alto in classifica. In pochissimi, forse nemmeno tifosi e dirigenti. 25 punti e settima posizione in classifica. Insieme al Verona, molto probabilmente è la formazione di Gianpiero Ventura la realtà più bella e sorprendente di questa prima metà di campionato. I granata possono tornare finalmente a sognare in grande, giusto così vista la storia del club piemontese.

Cerci & Co. si sono resi protagonisti di una vera e propria “escalation” fin qui. Un promettente inizio di stagione col Sassuolo subito spentosi con i passi falsi contro Milan, Verona, Inter, Livorno e Cagliari. Solo undici punti nelle prime dieci gare. Poi, il 3 novembre, la svolta in occasione del match con la Roma: 1-1 e giallorossi bloccati dopo dieci vittorie consecutive. Da lì in poi il Torino conquista 14 punti in 8 partite, di cui 13 nelle ultime 6. Da sottolineare i bei successi con l’Udinese in trasferta per 2-0 e col Chievo all’Olimpico. Un 4-1, quello inflitto ai veronesi, imperioso, figlio di una ripresa straripante.

Gran parte del merito va a mister Ventura, bravo a modificare il gioco della squadra costruendolo sulle reali potenzialità degli uomini a disposizione. Ha rivitalizzato Immobile, autore di nove gol, ha stabilizzato il centrocampo, ha valorizzato la difesa e ha limitato la leziosità a vantaggio della concretezza. Ma soprattutto è riuscito a gestire Cerci. E anche ad esaltarlo, "mettendo nel cassetto" il 4-3-3 e schierando il nuovo 3-5-2 nel quale il calciatore classe 1987 ricopre stabilmente il ruolo di seconda punta. Un modulo criticato inizialmente dalla piazza granata, ma col tempi i fatti hanno dato ragione al tecnico: i sette assist e le nove reti collezionate dal nativo di Velletri parlano chiaro. Tra l'allenatore genovese e l’ex viola sembra esserci un feeling particolare, nato a Pisa nel lontano 2007-08. La voglia di rivalsa dell’esterno sarà alle stelle, la nostra speranza è che il suo nome non compaia sul tabellino dei marcatori come peraltro già avvenuto la scorsa stagione.

Sugli spalti si respirerà aria di festa per via del gemellaggio tra le due tifoserie. In campo, invece, il clima sarà rovente. Fiorentina, c’è un Toro da matare.

STEFANO NICCOLI