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Un gol che evita il disastro: Astori, il bravo ragazzo capitano nell’anima

Davide Astori ha segnato il primo gol con la Fiorentina ed evitato una sconfitta clamorosa. Non porta la fascia al braccio ma vive lo spogliatoio da capitano...

Stefano Rossi

Ha dovuto aspettare 51 partite per firmare il primo gol con la maglia della Fiorentina. Se a Davide Astori avessero detto che il suo sigillo sarebbe arrivato a salvare la squadra da un clamoroso capitombolo interno contro il Crotone forse avrebbe faticato a crederci. Il giorno dopo il pareggio agguantato in extremis, è uno dei pochi giocatori viola a poter sorridere del bilancio personale della piovosa nottata di Firenze. La sua zampata ha evitato una nuova ondata di fischi che, in caso di sconfitta, molto probabilmente si sarebbe abbattuta sui viola.

Insieme a Gonzalo, compagno di reparto ben più prolifico in area di rigore avversaria, forma una coppia solida e centralissima nel progetto tecnico di Sousa. In campo Davide mette anche il carattere risoluto che nasconde dietro una barba volutamente incolta e quell'aria da bravo ragazzo che, da qualche mese, è anche diventato padre di famiglia proprio a Firenze. A proposito del carattere: avete fatto caso ieri al finale di gara quando si è messo a tu per tu contro un paio di giocatori della panchina avversaria che non restituivano il pallone?

Nel secondo tempo contro il Crotone spesso e volentieri si è spinto fino alla trequarti avversaria per provare a favorire la manovra offensiva crossando a favore di Kalinic e Babacar. Presente in sette partite su 9 di Serie A (esclusa la gara di Genoa che è da recuperare), Astori è uno dei giocatori con più alto minutaggio in campionato. Fino ad oggi ha rimediato anche due cartellini gialli, inevitabili per chi fa il difensore. A testa alta, per aver messo ancora una volta tutto se stesso in campo. Perché a volte non serve la fascia al braccio per sentirsi un condottiero.

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