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Un Franchi da trasformare in fortino

La Fiorentina giocherà molte delle prossime partite al Franchi, dove c’è bisogno di un’inversione di tendenza

Redazione VN

Manca poco più di un mese alla fine della stagione. In queste settimane che ci dividono dalla bandiera a scacchi, la Fiorentina si giocherà molti suoi obiettivi all'Artemio Franchi. A partire dalla qualificazione alla semifinale di Europa League. Giovedì 23 ci sarà il ritorno contro la Dinamo Kiev. I viola sono in vantaggio dopo l'1-1 ottenuto in Ucraina, ma guai a pensare di essere già passati. Il ko in Coppa Italia con la Juventus deve servire da lezione. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico. In Serie A, invece, in parecchi danno per irraggiungibile la terza piazza. Non Montella, però, convinto che il campionato non sia ancora chiuso. Le sue parole alla vigilia dell'andata con la Dinamo sono state chiare. Fatto sta che anche in Italia la squadra gigliata si giocherà al Franchi molte delle sue carte di raggiungere l'ultimo posto utile per i play off della Champions League 2015-16 (se invece vincesse l'Europa League, la qualificazione ai gironi della prossima CL sarebbe quasi certa). Su otto partite di campionato rimaste da disputare, la formazione viola sarà di scena ben cinque volte davanti al proprio pubblico: con Verona, Cagliari, Cesena, Parma e Chievo. Tre, invece, gli impegni in trasferta: Juventus, Empoli e Palermo.

In programma, insomma, c'è una vera e propria abbuffata di Fiorentina, con l'auspicio che alle gare sopracitate se ne aggiunga un'altra: la semifinale di Europa League (gli scongiuri sono d'obbligo). La speranza è che i ragazzi di Vincenzo Montella riescano a mettere da parte quelle difficoltà incontrate in stagione a Campo di Marte nel fare risultato. In campionato, fino a questo momento, le vittorie in casa sono sei, così come i pareggi. Due, invece, i ko. In Europa League, su cinque incontri giocati al Franchi, sono arrivati due successi (3-0 al Guingamp e 2-0 al Tottenham), altrettanti pari (1-1 con Paok Salonicco e Roma) e una sconfitta, inutile ai fini della qualificazione ai sedicesimi (2-1 con la Dinamo Minsk). Non un ruolino di marcia impeccabile. Molto passerà dal Franchi nelle prossime settimane. La Fiorentina dovrà essere brava a trasformare il suo stadio nel fortino che era fino a qualche anno fa, come con Trapattoni nel 1998-99 ad esempio, quando in campionato Batistuta & co. vinsero in casa ben tredici partite non perdendone nemmeno una.

STEFANO NICCOLI