Il futuro di Juan Cuadrado è tutto da disegnare sebbene molti lo vedano già con la maglietta del Barcellona. La comproprietà con l'Udinese va ancora risolta e il volere della proprietà viola, se il giocatore venisse riscattato dai viola, potrebbe non essere secondario. La storia dell'era Della Valle insegna che la famiglia sa dire di no alle sirene del calciomercato per il bene della Fiorentina. Altro che Celestino V e la viltade che lo portò ad esimersi dall'incarico al soglio pontificio: i Della Valle hanno fatto dei gran rifiuti alle richieste sul mercato e proprio su questi hanno basato lo zoccolo duro della rinascita e della crescita della Fiorentina, a seconda dei tempi. Certo, è occorso promettere ai giocatori la cessione futura ma il compromesso si è sempre rivelato adeguato.
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Un altro gran rifiuto?
I DV in passato si sono opposti alle cessioni di Toni e Jovetic, Cuadrado…
Nell'anno della bufera di Calciopoli fu trattenuto a Firenze Luca Toni, richiestissimo dall'Inter di Moratti. I massimi dirigenti fecero rimanere il ragazzo a Firenze dal momento che la squadra avrebbe dovuto affrontare una stagione appesantita dai punti di penalizzazione. Alcuni anni dopo, nell'estate del 2012, fu Jovetic a chiedere la cessione in seguito alle richieste della Juventus e altre dall'Inghilterra. La società era reduce dai due anni più grigi della propria gestione ma disse ancora una volta di no e puntò forte sul montenegrino per far rinascere la squadra caduta nell'oblio.
L'estate 2014 si sta avvicinando col tormentone Cuadrado che già impazza. Le due stagioni in continuo crescendo hanno portato gli occhi dei principali club europei sul ragazzo. Montella ha espressamente chiesto di non vendere i giocatori migliori e ADV proverà ad accontentare il suo allenatore trattenendo ancora un anno il colombiano, magari facendogli firmare un aumento dello stipendio con la promessa di poter partire tra un anno. Cognigni di recente ha dichiarato che la Fiorentina deve rispettare certi parametri economici: Andrea Della Valle lo sa bene ma al cuore, talvolta, non si comanda...
STEFANO ROSSI
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