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Verdú: “Fiorentina grande opportunità, sono pronto. Il numero 21…”

Il neo centrocampista della Fiorentina si presenta

Alessandro Guetta

Mattinata di presentazioni presso la sala stampa Manuela Righini dello stadio Artemio Franchi. Fissata per le 9:30 infatti la prima conferenza in viola di Verdú, neo centrocampista gigliato proveniente dagli arabi del Baniyas. Ad accompagnarlo il direttore sportivo viola Daniele Pradè: "Verdú è un giocatore che all’inizio del mio percorso a Firenze avevamo in mente sia io che Eduardo (Macia ndr) perché è un calciatore versatile ed eclettico, può giocare in vari parti del campo. Parlando con lo staff tecnico è venuto fuori il suo nome e abbiamo deciso di puntare su di lui. Sono convinto che potrà fare bene qui e riuscirà a stupire tutti".

Queste le parole dello spagnolo Joan Verdú Fernandez, che ha preso la maglia numero 21:

"La mia non è una rivincita, né un riscatto, questa avventura è una grande opportunità per me. La mia carriera non era ancora finita, avevo solo preso una strada "diversa". Ci sono stati dei contatti con la Fiorentina anche nel 2012 ma poi la trattativa non andò a buon fine. Vengo da un paese lontano ma ho giocato anche in Spagna in squadre importanti come Deportivo, Espanyol e Betis, collezionando più di 200 presenze in Liga.

Sono sempre stato bene dal punto di vista fisico e sto bene anche adesso, sono pronto, voglio dare il mio contributo a questo gruppo. Un mio obiettivo? Gli obiettivi personali sono sempre quelli della squadra. Nella mia carriera ho giocato in vari moduli, tra cui 4-3-3 e 4-2-3-1, di solito mi posizionavo nel ruolo di seconda punta o trequartista ma so che l'allenatore cambia spesso i moduli in base agli avversari.

Un mio idolo? Quando ero piccolo non era facile come adesso vedere giocatori di altri campionati, tuttavia mi è sempre piaciuto Pirlo; adesso invece ho la fortuna di essere in squadra con Giuseppe Rossi, quando era nel Villareal ho avuto la fortuna di vederlo all'opera sul campo. Il gruppo? Non ho ancora conosciuto tutti perché adesso molti giocatori sono in Nazionale ma da quello che ho visto la Fiorentina è un gruppo molto unito, come se fosse una grande famiglia, ne parlano bene ovunque.

Perché il numero 21? Nel 2009 ero in ritiro a Coverciano con l'Espanyol, in quell'occasione se ne andò un mio compagno di squadra e un amico come Daniel Jarque González, che aveva proprio quel numero. Tornando a Firenze mi sembrava doveroso prendere il 21, è un modo per omaggiarlo".