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Tra moduli e tattiche, ecco come sarà la Fiorentina di Sousa

Paulo Sousa è finalmente il nuovo tecnico viola. Proviamo a disegnare, dal punto di vista tattico, la nuova Fiorentina.

Stefano Fantoni

Dopo giorni di attesa, finalmente nella giornata di ieri è arrivata l'ufficialità: Paulo Sousa è il nuovo allenatore della Fiorentina. Ci sarà tempo e modo per conoscere nei minimi dettagli il credo calcistico di Paulo Sousa, ma, facendo riferimento a quanto mostrato a Basilea, proviamo a disegnare dal punto di vista tattico la nuova Fiorentina.

Sousa, così come Montella, ha alternato più volte tra difesa a tre e a quattro. Prendendo in esame il primo caso, la retroguardia è composta da tre marcatori puri, di cui uno capace di iniziare l'azione dal basso. Nel caso di linea a quattro, invece, due terzini con attitudini bilanciate affiancano due marcatori. Un'ipotetica retroguardia Savic-Gonzalo-Basanta calzerebbe a pennello con la prima soluzione tattica, mentre per l'altra possibilità mancherebbe un terzino destro con qualità diverse da Tomovic.

Avanzando a centrocampo, Sousa ha sperimentato più disposizioni. La più utilizzata è quella che prevede una mediana composta da un regista e da un interno muscolare, da due esterni offensivi e un trequartista a supporto del centravanti boa, il tutto completato da una retroguardia a quattro. Quando invece la difesa è a tre, Sousa ha utilizzato ancora un regista e un mediano di rottura, ai loro lati un esterno più offensivo e uno più difensivo, davanti un regista avanzato e una seconda punta alle spalle dell'attaccante, con caratteristiche diverse in base all'avversario.

Nella possibile trasposizione in viola di questi schemi ci sarebbero grandi difficoltà, soprattutto per quanto riguarda i mediani di quantità, ad oggi assenti nella rosa viola. Nessun problema, invece, per registi bassi (Badelj, Valero) e avanzati (Fernandez, Vecino), anche se servirebbe qualche innesto per dare nuova linfa. Sulle corsie esterne, invece, manca un cursore di piede destro che possa alternarsi con Joaquin, mentre sulla corsia opposta le alternative non mancano.

Infine, l'attacco è il reparto più semplice da analizzare. Un attaccante e uno solo è previsto negli schemi di Sousa, che sceglie quello con le caratteristiche migliori in base a modulo e avversario, optando tra centravanti boa e punta dinamica. Il primo profilo cade perfettamente su Mario Gomez (o Gilardino), il secondo su Babacar. A Basilea il portoghese ha alternato il giovane Embolo e il senatore Streller, preferendo in più occasioni il primo. Una situazione che potrebbe ripetersi a Firenze, con il senegalese preferito al tedesco. In questo reparto non ci dovrebbero essere grandi investimenti, ma semplicemente una definizione chiara delle gerarchie.

STEFANO FANTONI

twitter @stefanto91