Per alcuni giocatori non tutte le partite sono uguali. Non c’è dubbio che Fiorentina-Verona per Toni abbia un significato particolare. Luca tornerà al Franchi lunedì, nel “suo” stadio, per cercare di regalare all’Hellas il secondo successo esterno dopo il 4-1 di Bologna (6 ottobre). Non sappiamo come il bomber modenese passerà la vigilia, quali pensieri gireranno nella sua testa, ma sicuramente sarà un po’ emozionato al momento dell’ingresso in campo. Il perché è semplice da spiegare. E’ qui, a Firenze, che è diventato grande, che si è consacrato come uno dei migliori attaccanti degli ultimi tempi. Quando arrivò nell’estate 2005 dal Palermo in molti dubitavano che avrebbe potuto replicare la performance del campionato 2004-05, conclusa con ben venti reti all’attivo. Per poco, invece, non raddoppiò il suo bottino. Alla fine del 2005-06 furono trentuno i gol segnati, più due in Coppa Italia. In un colpo solo, messi alle spalle due leggende della squadra gigliata: Kurt Hamrin e Gabriel Batistuta, fermi a quota ventisei centri. Un score impressionante che gli valse la conquista della Scarpa d’Oro e la chiamata in nazionale con la vittoria dei Mondiali di Germania nella magica notte di Berlino. Come andò, poi, a finire quella stagione lo sanno tutti, con i viola penalizzati di trenta punti (da 74 a 44) per lo scandalo Calciopoli e Champions League alle “ortiche”.
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Toni, il ritorno al Franchi
Per l’ex bomber una partita speciale (COMMENTA)
Nel 2007 se ne va al Bayern Monaco. E’ un addio? Macché! Agosto 2012 e un po’ a sorpresa riecco Toni sotto la torre di Maratona. “E’ vecchio”, “Non tornerà mai più come prima”, i commenti della maggioranza dei tifosi. E, invece, Luca ha saputo smentire gli scettici, dando l'anima e segnando ben otto gol, di cui alcuni decisivi, come quelli al Catania e al Palermo. Niente male per un calciatore considerato non più all’altezza della Serie A vista la “vacanza” in Dubai.
Professionista serio che i più giovani dovrebbero prendere come modello. Mai una parola fuori posto, mai uno scoop, sempre pronto a rincuorare e ad aiutare i propri compagni di squadra, sempre concentrato sul lavoro per cercare di migliorarsi nonostante i 36 anni. Caratteristiche che l’hanno fatto entrare sin da subito nel cuore dei fiorentini e quel coro “Toni Toni Toni gol” sull’aria di “Bati Bati Bati gol” testimonia quanto sia profondo il suo legame con Firenze. Legame diventato più forte il 20 giugno 2013, giorno della nascita di Bianca, un evento che ha definitivamente cancellato la tragedia della morte del figlio nel giugno 2012. Un regalo meritato per un ragazzo solare, semplice e gentile. La città non fece mancare il suo calore, stringendosi ancor di più al suo bomber e “coccolandolo” con messaggi d’amore, auguri e affetto. Uomo vero, giocatore esemplare.
STEFANO NICCOLI
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