Presa a pallonate dal Cagliari. Ripetiamo: il Cagliari, con tutto il rispetto, non il Barcellona. La triste realtà a tinte viola, purtroppo, è questa. La Fiorentina si è inabissata in una serata ventosa, durante la quale non è riuscita ad effettuare nemmeno un tiro in porta, fatto salvo quello vincente di Chiesa. Il passivo poteva essere più largo se non fosse stato per i gol giustamente annullati a Joao Pedro e a Cigarini. Una prestazione imbarazzante, la peggiore della stagione perché, a differenza di altre volte, la formazione gigliata non ha reagito. Questa volta non c'è stato il famoso cuore che la squadra ha sempre dimostrato di avere.
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Toccato il fondo. I Della Valle cosa pensano di questo “spettacolo”? Addio al sogno settimo posto
La Fiorentina si è spenta, non reagisce più. Qualche colpa, Pioli, ce l'ha, ci mancherebbe, ma i problemi, quando ci sono, spesso partono dall'alto. Cosa facciamo fino al 23 (o 24) aprile? Ci giriamo i pollici?
Martedì, prima della messa in ricordo di Davide Astori, i Della Valle avevano spronato i giocatori a credere ancora all'Europa attraverso il campionato. La Fiorentina, un segnale, lo ha dato, ma opposto a quello sperato. Pezzella & co, intristiti dal decimo posto, si sono spenti. La mente di molti tifosi è tornata all'aprile 2017 quando, alla vigilia della partita di Palermo, Andrea disse di aver guardato negli occhi la squadra. Risultato? 2-0 per i rosanero, a un passo dalla Serie B.
Già, i Della Valle. Cosa pensano di questo "spettacolo"? Sono contenti di vedere la loro creatura galleggiare nell'anonimato di metà classifica, incalzata da Sassuolo e Parma? Il sogno - e che sogno - settimo posto rischia di essere lontano dieci punti alla fine del weekend. Ipotesi tutt'altro che irrealizzabile visto che Atalanta e Torino, appaiate a quota 44 punti, giocheranno rispettivamente contro Chievo e Bologna. Quando a far notizia è la presenza dei due fratelli (o meglio: di Andrea), e non la loro assenza, vuol dire che qualcosa non va. I tifosi sono delusi e arrabbiati nei confronti dei patron e dei loro uomini di fiducia. Corvino in primis. L'estate scorsa ha speso fior di milioni, ma gli investimenti non stanno dando i frutti sperati. La Fiorentina rischia addirittura di far peggio della scorsa stagione. Troppe scommesse (ma se non le conosciamo è un problema nostro. Cit) e troppi pochi Giocatori con la g maiuscola. Il fallimento è sotto gli occhi di tutti. Da altre parti scatterebbe l'esonero. Non a Firenze dove il Dg ha carta bianca e la promessa di guidare il settore giovanile. Qualche colpa, Pioli, ce l'ha, ci mancherebbe, ma i problemi, quando ci sono, spesso partono dall'alto.
Il risultato è desolante: campionato finito alle idi di marzo, dieci amichevoli da giocare e due settimane di sosta all'insegna delle critiche. Resta solo la Coppa Italia, ma alla partita di Bergamo manca più di un mese. Il rischio di staccare la spina adesso c'è. Riattaccarla solamente nella settimana che porta al big match con l'Atalanta non è facile. Cosa facciamo fino al 23 (o 24) aprile? Ci giriamo i pollici?
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