Non era semplice far rimpiangere Mario Suarez, che a Firenze non è riuscito a lasciare il segno e che non ha mai instaurato un feeling con Paulo Sousa. Eppure Tino Costa è riuscito in questa impresa, almeno nelle sue prime apparizioni in maglia. Già l'arrivo dell'argentino dal Genoa, in realtà, era stato accolto dallo scetticismo generale, soprattutto per i dubbi sulla sua tenuta fisica e sulla sua "predisposizione" agli infortuni. In campo ci è andato presto, per un paio di spezzoni contro Genoa e Torino, e una manciata di secondi contro l'Inter. Da titolare ha giocato solo contro il Tottenham (nell'andata, in casa) e contro la Roma, due partite ad alta intensità. E con i ritmi alti, Tino Costa è andato in grande difficoltà, contribuendo a consegnare il centrocampo viola agli avversari.
news viola
Tino Costa, sei “da Fiorentina”? Dieci partite per ribaltare i giudizi
Contro Tottenham e Roma l'argentino è stato tra i peggiori in campo ed è riuscito a far rimpiangere Mario Suarez. Il futuro...
Magari sarà anche una questione tattica, perchè un giocatore del suo passo può esprimersi al massimo in un reparto a tre, con due mezzale di corsa ai suoi lati, mentre non garantisce la sostanza e il dinamismo necessari in un centrocampo a due. Ma d'altro canto la scelta di Paulo Sousa è stata chiara fin dall'inizio e tocca a lui adattarsi agli schemi viola. Con l'assenza di Badelj e quella probabile di Vecino, toccherà ancora a Tino Costa giocare titolare domenica col Verona. La prima di 10 "finali" per la Fiorentina, a caccia del piazzamento Champions, e per lo stesso regista classe '85 di convincere i tifosi. Ma soprattutto la società, che a fine campionato dovrà decidere se riscattarlo per circa 1,5 milioni di euro dallo Spartak Mosca. Dieci partite per dimostrare di essere un giocatore da Fiorentina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA